Il piropo: un'indagine sul campo
Etimologia e concetto di piropo
Il termine piropo si fa risalire etimologicamente al latino pyropus (insieme di colori, di oro con tonalità di rosso brillante) e questo dal greco pyrôpos (somigliante al fuoco, di colore acceso) perché si usava nei trattati e nelle poesie retoriche come simbolo del brillante. I Romani presero questa parola in adozione dalla cultura greca per designare le pietre preziose dal colore rosso; un esempio è il granato, un minerale formato da un composto di ferro, alluminio e silicio il cui colore è solitamente il rosso scuro e si considera una pietra preziosa. Anche il rubino aveva la sua importanza, in quanto simboleggiava il cuore ed era la pietra che, come pegno d'amore, gli uomini galanti e innamorati regalavano alla donna che volevano conquistare.
Un'altra versione fa invece risalire l'etimologia al termine pyr-pyrós (=fuoco) e ops-opós (=faccia), con il significato di occhio abbagliato dalla bellezza. Nel dizionario della Real Academia Espanola, piropo viene dal greco πυρωπόζ ed è l'espressione breve con la quale si esalta la qualità di qualcuno, specialmente la bellezza di una donna; è anche la varietà del granate dal colore rosso intenso.
Il piropo è un concerto di lodi realizzate soprattutto sulla base di metafore e similitudini. Josè Luis Calvo Carilla, nel suo libro La palabra inflamada, definisce il piropo come un atto di sesso orale, in quanto con il piropo é implicito l'impulso di appropriarsi della visione fugace della donna che passa, di possederla in quello stesso momento, in un'urgenza tanto pittoresca quanto teatralmente bizzarra.
La possessione immaginaria finisce per morire nel silenzio dell'irrealizzabile, come finale della stessa fugacità del gesto callejero, per quanto il messaggio fosse acceso e sottomettente. In sintesi: si può dire che il piropo era, inizialmente, una passeggera iniziativa di relazione eterosessuale che assumeva l'uomo in alcune circostanze.
In questo senso, il piropo risultava essere una manifestazione unilaterale di sessualità orale sub specie di iperboli ed elogi, nella quale non c'era speranza di essere corrisposti.
La donna, infatti, nel corso della storia, ha dovuto imparare a non rispondere a un ¡Guapa! o ¡Vaya piernas!, perché la sua risposta sarebbe intesa sempre e comunque come un invito. La regola sarebbe, quindi, sopportare e tacere sempre. Forse questo deve considerarsi come una concessione che la società fa alla donna, tollerando la sua presenza per strada; in quanto, di fronte ad aggressioni verbali, visuali o manuali, le donne non potranno mai avere ragione, perché sono per strada e la strada appartiene agli uomini. […]
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Il piropo: un'indagine sul campo
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Informazioni tesi
Autore: | Giulia Verrecchia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Lingue straniere per la comunicazione internazionale |
Corso: | Lingue e letterature straniere |
Relatore: | Elena Nuzzo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 34 |
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