La valutazione nel sistema dell'istruzione
Esigenza di una valutazione delle scuole e distinzione tra valutazione esterna ed interna
Nel mondo della scuola spesso vengono generalmente sollevate diverse obiezioni sull’opportunità di valutarne i risultati. In particolare vediamo tre di queste obiezioni e la replica ad esse.
La prima sostiene che la scuola non è un’azienda, e pertanto non è valutabile con le metodologie applicabili nelle aziende.
In quanto organizzazione complessa produttrice del servizio educativo, però, pare opportuno replicare come essa non possa sottrarsi alle regole che governano tutte le organizzazioni. In questo senso, l’attività di valutazione condotta a livello di istituto favorisce una maggiore coscienza e consapevolezza tra i docenti che la scuola non è un’aggregazione casuale di insegnanti, ma una unità organizzativa complessa, nella quale sono inseriti con ruoli e compiti precisi.
Un’altra obiezione fa leva sulla difficoltà di valutare i prodotti scolastici per la loro difficile quantificabilità.
Ciò è in parte vero, ma si può ovviare agli inconvenienti caratteristici del prodotto scolastico se:
- si concorda in anticipo la definizione del prodotto in modo che ci sia consenso su ciò che si va a misurare;
- si definisce il prodotto in termini operativi, in modo da garantirne la misurabilità e di abbandonare logiche di tipo autoreferenziale ed autoriproduttivo;
- si depurano i dati raccolti dalle variabili esterne, in modo da rilevare solamente gli effetti dell’azione scolastica.
L’ultima obiezione è sollevata da chi ritiene che sia possibile giudicare una scuola senza raccogliere molti dati, ma solo per sentito dire.
Chi si fa portavoce di argomentazioni di questo genere crea una rappresentazione del mondo derivante dalla sola esperienza personale, che è ovviamente parziale, mentre invece per venire a conoscenza del livello raggiunto vi è un assoluto bisogno di riferimenti oggettivi.
La centralità della valutazione a livello di istituzioni scolastiche è espressa anche dall’OCSE e dell’Associazione Trellle. L’OCSE sottolinea che “la valutazione della scuola non dovrebbe essere vista come un fine in sé stesso, ma come la prima tappa di un lungo processo di miglioramento della qualità; l’ispezione diretta e l’uso di indicatori si integrano l’un l’altro come metodi di valutazione, per capire come funzionano le scuole, e per fornire ai decisori politici locali e centrali indicazioni su come queste possono essere migliorate”. L’Associazione Treellle ribadisce che “il processo educativo si realizza a livello di unità scolastica ed è sicuramente a questo livello che va portata l’attività di valutazione”, in modo da poter ottenere informazioni sulla gestione quotidiana dell’attività educativa e sul coinvolgimento degli operatori scolastici e da poter supportare le innovazioni. Sono generalizzabili le conclusioni cui è pervenuto l’Ofsted Annual Report riguardo il caso inglese: “L’istruzione assomiglia ancora troppo a una lotteria: le valutazioni-ispezioni delle singole scuole dimostrano che, mentre alcune scuole producono ottimi risultati, altre danno risultati scadenti. In qualche misura tutto ciò è inevitabile, ma è troppo ampio il delta dei risultati di scuole che pure operano in comunità similari. [...] Dalle ispezioni, dai test e dai risultati degli esami sappiamo che anche scuole che operano in zone svantaggiate possono conseguire risultati eccezionali. […] Le chiavi per elevare gli standard qualitativi della scuola sono la qualità dell’insegnamento e la capacità di leadership del capo d’istituto”.
In un’ottica di costruzione di un sistema nazionale di valutazione, la valutazione delle scuole viene considerato un elemento indispensabile. Le stesse rilevazioni di sistema su specifiche variabili del sistema scolastico e le rilevazioni campionarie sul rendimento scolastico degli studenti debbono potersi integrare con la valutazione degli istituti scolastici.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La valutazione nel sistema dell'istruzione
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Informazioni tesi
Autore: | Valerio Antonio Iannitti |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze delle pubbliche amministrazioni |
Relatore: | Gianfranco D'Alessio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 421 |
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