Importanza della posturologia in pediatria: dall’indagine posturale clinica/computerizzata alle solette di riprogrammazione posturale
Esame clinico posturale e podobarometrico
L’esame clinico posturale comprende diverse fasi di acquisizione di informazioni senza l’ausilio di apparecchiature elettroniche e/o metodi di laboratorio. Un’accurata anamnesi è alla base della conoscenza del problema del soggetto in esame. Sarà compito del podologo esaminatore valutare la durata della sintomatologia, l’evoluzione e l’espressione clinica dei sintomi tali da giustificare l’utilizzo di un plantare di stimolazione come ausilio terapeudico.
L’esame fisico viene eseguito mediante numerosi step, sia in ortostasi che in clinostasi. E’ chiaro che il piede non verrà trattato in ogni caso, infatti molto spesso un disturbo posturale è un disturbo multifattoriale.
Infatti si parla di Piede causativo, adattivo, compensatore:
Piede causativo. E’ associato a dismorfismi congeniti: piede torto, astragalo verticale, piede piatto e piede cavo. Anche piccole crisi epigenetiche in periodo embrionario, per eccesso e per difetto possono far coesistere in uno stesso soggetto un piede valgo ed un piede piattovalgo.
Può verificarsi inoltre nel caso di disformismi acquisisti, per incidenti o per iatropatie chirurgiche o ortesiche(trattamento ortesico inappropriato durante l’età evolutiva). Inoltre può verificarsi dopo rilevanti eventi distorsivi della tibio tarsica o nel caso di eterometrie accertate.
Piede adattivo: Il piede è adattivo a problematiche oculari, cranio occlusali, a cicatrici patologiche, a problematiche viscerali ecc.
E’ molto difficile in un sistema complesso, aperto e non lineare, definire i confini tra la componente causativa e quella adattiva di ogni singolo recettore. Con il passare del tempo il piede assume una posizione adattava fissata, a testimonianza del fatto che nella pratica clinica spesso non si può definire in maniera certa un disturbo di origine ascendente o discendente.
Piede compensatore: E’ riferito esclusivamente al caso di un eterometria, dove il piede ipsilaterale dell’arto più corto varizzerà per tentare un allungamento funzionale, mentre il piede omolaterale all’arto più lungo valgizzerà per tentare un accorciamento funzionale.
Esame della marcia: La deambulazione bipodale è un’alternanza tra momenti biomeccanici che richiamano il concetto di stabilità e momenti fisiologici che richiamano il concetto di movimento. L’esame della marcia viene effettuato da tergo, si invita il paziente a camminare per circa 4 o 5 metri nella maniera più naturale possibile a piedi nudi e lo si invita a tornare verso di noi marcia all’indietro. Dinamicamente fornisce utili informazioni sul grado di avvolgimento astragalo-calcaneare.
Manovra dei pollici: con paziente in ortostasi l’esaminatore posiziona le mani di taglio al di sopra delle creste iliache sviluppando circa 30g di pressione per verificare l’altezza dal suolo delle stesse. Nella maggior parte dei casi l’altezza è maggiore dal lato omologo all’elica podalica più avvolta, dove vi è programmazione di maggior “apertura” o di minor “chiusura”. Si invita il paziente a flettersi in avanti il più in basso possibile e lasciar cadere le spalle e il tronco come se volesse toccare la punta dei piedi, ma senza piegare le ginocchia.
Il test può essere eseguito a diversi livelli del rachide, quando un pollice risale più dell’altro è verosimile un asimmetria del tono posturale. Il podologo utilizza questo test per confrontare la situazione baseline e quella con gli stimoli podalici. La correzione del piede di norma normalizza il tono del paziente.
Stiloidi radiali: Questo esame nel piano frontale valuta le cinture scapolari attraverso gli stiloidi radiali, si esegue prendendoli delicatamente e portandoli verso la linea centrale del corpo. Questo esame sommato al precedente, ci indica se le inclinazioni delle spalle e del bacino sono omolaterali o contro-laterali. Nell’inclinazione omo-laterale si deve porre attenzione alle problematiche del recettore oculare. La partecipazione del paziente portando gli stiloidi in avanti gli permette di rendersi conto dell’eventuale squilibrio degli arti superiori.
Rotazione del capo: il movimento di rotazione del capo riflette l’equilibrio delle catene muscolari. Il vantaggio di questo test è facilmente visibile sia dall’operatore sia dal paziente. E’ un test utile per valutare le correzioni effettuate del sistema posturale.
Si esegue alle spalle del paziente, la rotazione del capo dai due lati deve essere massima, dolce, progressiva.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Importanza della posturologia in pediatria: dall’indagine posturale clinica/computerizzata alle solette di riprogrammazione posturale
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Informazioni tesi
Autore: | Dionisio Traiano |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Master in Posturologia Clinica |
Anno: | 2010 |
Docente/Relatore: | Fabio Moro |
Istituito da: | Università degli Studi di Pisa |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 74 |
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