L’empatia nella relazione terapeutica. Un progetto di ricerca: l'empatia nella relazione terapeutica, la sua funzione nella previsione e risoluzione delle rotture e nel favorire il miglioramento degli outcome
Empatia e riconoscimento facciale delle emozioni
In psicoterapia, l’empatia inizia con l’ascolto del paziente che richiede, oltre alla ricezione e alla comprensione di un messaggio verbale, anche la focalizzazione sugli aspetti non verbali. Il terapeuta, infatti, deve recepire contenuti ma anche cogliere gesti, movimenti e soprattutto espressioni facciali (Vyskocilova et al., 2011). Il legame fra riconoscimento delle espressioni facciali ed empatia sembra essere dimostrato da diversi filoni di ricerca.
Studi che si sono serviti dell’elettromiografia facciale hanno mostrato che la mimica è un elemento che contribuisce all’empatia: infatti, quando un soggetto percepisce l’espressione facciale dell’interlocutore, tende a corrispondere all’espressione riconosciuta. Rogenbogen et al. (2012) hanno riscontrato che il riconoscimento delle emozioni altrui è un importante pre-requisito per l'empatia mentre Mayer et al. (1990) hanno registrato che l'abilità nell'estrarre l'informazione emotiva dai volti è legata all'empatia.
Altri studi hanno dimostrato che la mimica facciale facilita la comprensione delle emozioni dell’altro e i soggetti più empatici sono anche più espressivi in risposta all’espressione facciale dell’altro (Sonnby & Borgstrom, 2002). Anche studi condotti su bambini e adolescenti (James et al., 2000; Blair et al., 2001) hanno accertato che la difficoltà nel riconoscere alcune espressioni emotive facciali è legata a problemi comportamentali e alla psicopatia e, di conseguenza, a carenze nell'empatia.
Per quanto riguarda l’ambito psicoterapeutico, le ricerche hanno tentato di verificare se i terapeuti presentano abilità maggiori di riconoscimento: in contrasto con le aspettative, Hassenstab et al. (2007) hanno rilevato che gli psicologi non presentano valori più elevati per quanto riguarda la capacità di riconoscere espressioni facciali: gli psicologi non differiscono dal controllo quando l’empatia è basata su indizi non verbali.
Al contrario, Machado et al. (1999) hanno osservato che i terapeuti sono molto più accurati del gruppo di controllo nell'identificazione delle emozioni ma non nella valutazione dell'intensità dell'emozione stessa. Degni di nota in questo contesto sono gli studi condotti da Ekman sull’espressione facciale delle emozioni “base” (ne individua 6: Rabbia, Disgusto, Tristezza, Gioia, Paura, Sorpresa), che scoprì essere universali nel 1972, comparando le espressioni dei volti di individui statunitensi con quelli degli abitanti della Papua Nuova Guinea, che vivono in tribù isolate dal resto del mondo.
Le sue ricerche partono dal lavoro dello psicologo Silvan Tomkins, suo maestro e sostenitore dell’idea che l’espressività facciale delle emozioni base sia insito nel patrimonio biologico dei primati, e non determinate dalla cultura, come invece sostenuto dalle teorie antropologiche precedenti.
Ekman ha condotto e pubblicato ricerche su una vasta gamma di argomenti nell’ambito generale del comportamento non verbale, di cui ricordiamo un lavoro sulla menzogna; tra gli strumenti impiegati per le sue ricerche consideriamo il Facial Action Coding System (FACS), uno strumento da lui sviluppato per classificare le espressioni del volto umano, che utilizzeremo per la presente ricerca; la potenzialità di questo strumento risiede nel fatto che le forme espressive del volto vengono considerate come strettamente connesse alle emozioni che le hanno generate, che sono decifrabili da chi le osserva e perciò condivisibili (il materiale è reperibile sul sito https://studiotrevisani.wordpress.com/2013/07/22/paul-ekman-emozioni-identificate/).
Questo brano è tratto dalla tesi:
L’empatia nella relazione terapeutica. Un progetto di ricerca: l'empatia nella relazione terapeutica, la sua funzione nella previsione e risoluzione delle rotture e nel favorire il miglioramento degli outcome
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Batacchioli |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | Psicoterapia Cognitiva |
Anno: | 2014 |
Docente/Relatore: | Gragnani Andrea |
Istituito da: | Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC) Grosseto |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 75 |
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