Rischio di Credito e Valutazione della PD nelle Cooperative Italiane
Elementi di valutazione del merito creditizio per il finanziamento delle aziende cooperative: l'aspetto qualitativo, andamentale e quantitativo
Quanto emerso dallo studio effettuato nel presente capitolo manifesta una tendenza piuttosto univoca secondo la quale le cooperative appartenenti al presente campione risulterebbero meno rischiose, in termini di minor PD media, delle aziende organizzate secondo gli altri modelli giuridici esistenti.
Le cooperative, come già sottolineato nel paragrafo 2.6, presentano delle peculiarità che, pur non potendo essere esaminate esaurientemente in questa sede, si potrebbero classificare come generiche, di settore o sistemiche.
Tra le prime possiamo enumerare gli istituti dell'Indisponibilità delle Riserve, l'obbligo di destinazione degli utili a riserva, il Prestito Sociale, i Ristorni ed i preaccantonamenti a riserva indivisibile.
Quelle inerenti il settore incidono soprattutto sulle cooperative di conferimento, su quelle di abitazione, su quelle di conduzione terreni e sulle cooperative sociali sia di tipo A che di tipo B.
Vi è poi la componente sistemica legata alla rete di relazioni di cui solitamente una coop è parte e che può facilitarla soprattutto nelle situazioni di maggiore difficoltà (associazioni di categoria, consorzi, confidi, partecipazioni incrociate, ecc).
Le predette particolarità tuttavia solo in parte vanno ad incidere sulle componenti di bilancio.
A volte possono riflettersi su un miglior utilizzo degli affidamenti bancari rinvenibile dalle evidenze della Centrale Rischi della Banca d'Italia (si pensi alle coop sociali di tipo A che lavorando quasi esclusivamente per la committenza pubblica non dovrebbero avere segnalazioni di insoluti sugli affidamenti auto liquidanti per l'anticipo dei crediti; o alle cooperative di conferimento che in situazioni di tensione finanziaria possono accordarsi facilmente con i fornitori, in quanto anche soci, per ottenere dilazioni di pagamento superiori alla norma) e quindi avere riflessi sui moduli andamentali che costituiscono solitamente una delle basi informative per l'alimentazione dei modelli di rating impiegati dagli istituti bancari.
Altre volte possono avere conseguenze difficilmente misurabili, se non attraverso questionari qualitativi che tuttavia lasciano spazio alla soggettività dell'intervistatore. In effetti la valutazione di aspetti come la struttura dell'assetto proprietario, (i soci lavorano tutti nella cooperativa o meno, che tipo di competenze hanno ecc.), la struttura del gruppo di appartenenza della cooperativa, i sui rapporti con il movimento cooperativo, le caratteristiche del mercato in cui opera ecc.; sarebbero tutte informazioni di cui valutare le conseguenze a livello di contenimento del rischio di default.
Ciò detto la banca dati a cui si è potuto avere accesso consente di misurare il fenomeno dal solo punto di vista delle ripercussioni sulle voci del bilancio di esercizio. Segnatamente i dati a disposizione sono quelli relativi al triennio 2008 – 2009 – 2010.
Si sottolinea tuttavia che, considerata la congiuntura economica che ha caratterizzato il predetto triennio, questo studio ha il vantaggio di poter essere effettuato esaminando l'operatività delle cooperative in condizioni sistemiche di
elevata criticità.
L'ambito temporale di osservazione quindi è a suo modo privilegiato e consentirà di cogliere l'andamento dei principali indicatori economico – patrimoniali e finanziari e di verificare quindi come le scelte manageriali, esperite per fronteggiare la recessione, si sono riflesse nei valori di bilancio.
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Rischio di Credito e Valutazione della PD nelle Cooperative Italiane
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Informazioni tesi
Autore: | Giampaolo La Torre |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Brescia |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia Bancaria, Finanziaria ed Assicurativa |
Relatore: | Antonio Porteri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 207 |
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