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Tv e Bambini: percezione, distinzione e gradimento di umani e cartoni animati

Effetti e manifestazioni

Il risultato dell’interazione tra prerequisiti e motivazioni degli utenti e prerequisiti dei media costituisce l’effetto dell’esperienza stessa, il quale può manifestarsi in diverse modalità, tutte rintracciabili attraverso l’osservazione del comportamento verbale e paraverbale dei telespettatori (Vorderer, Klimmt e Ritterfield, 2004). L’effetto dell’esperienza dell’essere intrattenuti può anch’esso assumere caratteristiche diverse. A seconda del genere, dei contenuti, della predisposizione personale e delle caratteristiche dell’apparecchio si può sperimentare euforia, ma anche un effetto catartico, oppure ancora apprendimento. Nel caso dell’euforia il telespettatore durante la visione sperimenta un senso di eccitazione che persiste anche dopo la visione per qualche ora; i livelli di euforia sono ovviamente legati al livello di partecipazione con il quale il soggetto ha assistito al programma. Chi sperimenta invece un effetto catartico, molto probabilmente vive lo spettacolo come la possibilità di rifarsi, in un certo senso. Ad esempio guardare un film violento potrebbe avere un effetto catartico nella misura in cui il soggetto telespettatore identificandosi con il protagonista, potrebbe rivivere le proprie tendenze aggressive, senza per questo metterle in atto nella realtà. Si tratta dello stesso tipo di argomentazioni che molti studiosi sottopongono all’attenzione pubblica per giustificare gli usi che oggi grandi e piccoli fanno di giochi della categoria picchiaduro, come Mortal Kombat o Tekken. Per il veloce e insistente diffondersi di questi giochi, infatti, si è sviluppato un certo allarme sociale, a cui la ricerca in psicologia e pedagogia, a cominciare dagli anni ‘50, ha risposto elaborando delle teorie che possono essere riassunte in due principali filoni: uno che troverebbe una relazione positiva tra contenuti violenti e comportamenti aggressivi, per opera dell’effetto apprendimento o della desensibilizzazione, e l’altra, l’ipotesi della catarsi, secondo la quale assistere a contenuti violenti aiuterebbe invece a scaricare l’aggressività (Bartolomeo, Carovita, 2004). Questa ultima argomentazione, secondo la quale guardare contenuti violenti in Tv non avrebbe effetti negativi sui bambini, è stata spesso utilizzata dagli operatori televisivi stessi nell’intento di giustificare contenuti discutibili (D’Alessio, 2003).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Tv e Bambini: percezione, distinzione e gradimento di umani e cartoni animati

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Borgia
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Maria D'Alessio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 68

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