Misure di potenza sonora e direttività di sirene bitonali: valutazione e controllo del rumore all'interno di ambulanze
Effetti biologici da esposizione a rumore
Il rumore è causa di danno (ipoacusia, sordità) e comporta la malattia professionale statisticamente più significativa. Gli effetti nocivi che i rumori possono causare sull'uomo dipendono da tre fattori: intensità, frequenza e durata di esposizione al rumore.
Questi effetti possono esser distinti in: 1. effetti uditivi: vanno ad incidere negativamente a carico dell'organo dell'udito provocando all'inizio fischi e ronzii alle orecchie con una iniziale transitoria riduzione della capacità uditiva e successiva sordità, che in genere è bilaterale e simmetrica.
Il rumore agisce sull’orecchio causando secondo la natura e l’intensità della stimolazione sonora uno stato di sordità temporanea con recupero della sensibilità dopo riposo notturno in ambiente silenzioso, o uno stato di fatica con persistenza della riduzione della sensibilità e disturbi nell’udibilità della voce di conversazione per circa 10 giorni oppure uno stato di sordità da trauma acustico cronico con riduzione dell'intelligibilità del 50%.
Il principale effetto biologico da esposizione al rumore negli ambienti lavorativi è l’ipoacusia. L'esposizione a rumore può infatti causare delle alterazioni a carico dell'apparato uditivo, che si manifestano diversamente a seconda delle modalità e dei tempi di esposizione.
La prima alterazione causata dal rumore è il cosiddetto spostamento temporaneo della soglia uditiva (STS): l'esposizione di un soggetto normoudente ad un rumore di una certa entità provoca un innalzamento transitorio della sua soglia uditiva quantificabile come differenza in dB tra la soglia uditiva in condizioni di riposo acustico e quella dopo stimolazione sonora.
L'eziopatogenesi del fenomeno risiederebbe in una sorta di meccanismo di difesa dell’orecchio legato ad un rilasciamento dei filamenti di actina delle ciglia e della parte apicale delle cellule acustiche che diventando meno rigide e meno sensibili all’energia sonora che le colpisce, determinano un innalzamento della soglia uditiva.
L'ipoacusia da rumore è, invece, un danno uditivo irreversibile e può essere di tipo cronico, quando evolve lentamente nello spazio di anni a seguito di una esposizione protratta, e di tipo acuto quando si realizza in un tempo breve, provocata da una stimolazione acustica particolarmente intensa. La forma cronica insorge in maniera subdola ed inavvertita e nel suo decorso è possibile distinguere quattro fasi:
-prima fase: sensazione di orecchio pieno, sono presenti degli acufeni, l’esame audiometrico può essere normale o può presentare un lieve innalzamento della soglia uditiva; è una fase ancora reversibile che non comporta perdita dell’udito, se la persona viene allontanata dal lavoro;
-seconda fase: oltre agli acufeni la sintomatologia soggettiva è completamente muta, ma all’esame audiometrico si possono rilevare aumenti della soglia uditiva di 30-40 dB, attorno ai 4000 Hz.
-Terza fase: intorno ai 4000 Hz c’è un innalzamento della soglia di 60 dB e incominciano ad essere interessate le frequenze vicine (3000-5000 Hz ).
-Quarta fase: è il quadro classico della sordità da rumore; si ha difficoltà a udire la voce parlata.
E' presente il fenomeno del recruitment, causato dal reclutamento delle cellule laterali con conseguente minor caratterizzazione del suono, associato ad un improvviso aumento della sensazione uditiva per piccoli aumenti di intensità dello stimolo sonoro. Dal punto di vista eziopatogenetico è presente una degenerazione delle cellule acustiche, con sostituzione delle cellule cigliate con un epitelio monostratificato; nei casi più gravi è osservabile anche una degenerazione delle cellule nervose dell’Organo del Corti.
Il danno uditivo inizia tipicamente sulle cellule che rispondono alle frequenze nella zona dei 4000 Hz. Una ipotesi spiega questo riscontro col fatto che le cellule di tale zona sono meno vascolarizzate e quindi, più sensibili all’azione dell’energia sonora. L’ipoacusia può essere: -trasmissiva, per problemi a livello del condotto uditivo, del timpano o degli ossicini; -neurosensoriale, quando la patologia interessa la coclea o le fibre del nervo acustico; -percettiva, il danno è localizzato a livello delle vie centrali di trasmissione del segnale nervoso.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Misure di potenza sonora e direttività di sirene bitonali: valutazione e controllo del rumore all'interno di ambulanze
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Daniele Ruggeri |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria biomedica |
Relatore: | Federico Patanè |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 140 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi