La Legione Ebraica. Regno Unito e movimento sionista durante la prima guerra mondiale
Ebrei in battaglia
La nuova unità fu ufficialmente inserita nei corpi coloniali dell'EEF (Egyptian Expeditionary Force) con una dotazione di 737 uomini, forniti di 20 cavalli per gli ufficiali e 750 muli da trasporto.
Nell'equipaggiamento rientravano però anche fucili e baionette, essendo previsto che gli uomini sarebbero stati impiegati anche in combattimento. Furono nominati cinque ufficiali britannici e otto ebrei, questi ultimi con una paga del 40 per cento inferiore, in linea con le retribuzioni degli ufficiali provenienti dalle colonie. Il corpo era composto da quattro truppe, ognuna con due ufficiali e formata da quattro sezioni comandate da altrettanti sergenti.
Gli ordini venivano dati in inglese ed ebraico. Il Gran Rabbino fu nominato cappellano onorario. L'ufficiale più famoso era Joseph Trumpeldor, nato a Pyatigorsk nel Caucaso nel 1880, un veterano che aveva perso il braccio sinistro combattendo nelle fila dell'esercito russo nella guerra contro il Giappone nel 1904 ed era stato poi il secondo ebreo a divenire ufficiale nella storia militare russa.
Descritto come un uomo alto, impavido e di idee socialiste, Trumpeldor era partito nel 1912 per la Palestina, dove aveva lavorato come contadino prima di essere espulso nel 1914. Patterson lo descrisse come "l'uomo più coraggioso che abbia mai conosciuto". Molti altri dei soldati erano uomini educati e con qualifiche professionali di avvocato e insegnante, come il Dr Meshulam Levontin, che divenne il comandante dell'unità medica.
Durante i primi giorni di addestramento Patterson annotava: "Mai nei campi militari si è visto e sentito qualcosa del genere dai tempi di Giuda Maccabeo, con l'esercitazione di uomini in uniforme in lingua ebraica" (anche l'yddish era largamente usato, essendo la lingua comune di gran parte dei soldati russi). I Muleteers portavano sull'uniforme la stella di Davide e sventolavano una bandiera sionista blu e bianca insieme alla Union Jack.
Dopo le prime tre settimane di esercitazione il nuovo generale Sir Ian Hamilton passò in rassegna gli uomini, apprezzandone l'aspetto e l'attitudine al duro lavoro. Allo stesso tempo Patterson doveva combattere nei piani alti affinchè venisse concesso al Corpo cibo kosher. Finalmente il 17 aprile 1915 i Corps lasciarono Alessandria a bordo di due navi, la HMT Hymettus e la HMT Anglo-Egyptian. Durante il viaggio verso Lemnos, isola da cui sarebbe partito l'attacco a Gallipoli, gli ufficiali ebrei impararono che non gli era permesso mangiare alla mensa degli ufficiali britannici, nonostante le proteste di Trumpeldor nei confronti di Patterson.
Il 23 Aprile, tre giorni dopo lo sbarco a Lemnos, il corpo venne diviso in due, con i 300 soldati della Hymettus ad accompagnare la ventinovesima divisione e i restanti, principalmente volontari dalla Palestina, assegnati alla Anzac division. Patterson non vide di buon occhio la decisione, poichè prefigurava che, non essendo lui con la Anzac, questi uomini si sarebbero demoralizzati, non essendo abituati alla vita da soldati, con uno scarso inglese e ufficiali sconosciuti. Infatti dopo poche settimane al fronte furono mandati indietro in Egitto.
Gli altri invece salparono per Gallipoli assieme alle truppe indiane e neozelandesi. Questo fu il primo episodio di trattamento "scortese" ai danni degli ZMC; le truppe assegnate alla Anzac avevano lavorato per diverse settimane, riportando dieci perdite, prima di essere mandate indietro. Quando arrivarono ad Alessandria non fu permesso loro di visitare le famiglie; ci fu dunque un ammutinamento e sessanta di loro furono arrestati. Immediatamente dopo il loro sbarco a Gallipoli, le truppe di Patterson furono impegnate a scaricare le casse di munizioni e di cibo sotto il fuoco dei cannoni nemici, trattenendo a fatica gli animali disorientati e impazziti per la paura.
Nei giorni e nei mesi seguenti le truppe di mulattieri percorsero avanti e indietro le colline della penisola trasportando rifornimenti alle trincee, e spesso capitava che si ritrovassero in quella "terra di nessuno" tra le linee turche ed alleate, dove erano esposti al fuoco incrociato di entrambe le parti. Avvennero anche incidenti all'interno delle fila alleate, come quando un soldato degi ZMC, lasciato di guardia al carico su una collina isolata, venne arrestato da soldati francesi.
Questi parlava solo russo o ebraico (il quale doveva sembrare simile al turco), e portava un fucile e una baionetta catturati ai turchi. I francesi lo presero per una spia, e lo portarono dinanzi alla corte marziale, condannandolo alla fucilazione. Fortunatamente, mentre stava per avere luogo l'esecuzione, un sergente degli ZMC che parlava francese realizzò la situazione e intervenne per evitare la tragedia. In un'altra occasione i soldati ebrei si rifiutarono di scaricare sul molo casse di pancetta.
Tale rifiuto durò finchè il Gran Rabbino non diede loro il permesso, affermando che potevano anche mangiarla se necessario, nonostante si trattasse di cibo non kosher. Il tenace e pericoloso lavoro dei Mulattieri continuò mentre la situazione della battaglia degenerava sempre più velocemente. Gli uomini venivano assegnati in piccoli gruppi ad altre unità, e dimostrarono tanto coraggio da essere ripetutamente citati in lettere che Patterson riceveva dagli ufficiali.
Tali voci giunsero addirittura anche al comandante turco in Palestina, Djemal Pasha, il quale era indignato del fatto che un'unità di ebrei palestinesi stesse combattendo contro l'Impero Ottomano. La comunità ebraica in Palestina fece dimostrazioni pubbliche, proclamando che era sbagliato combattere per il Regno Unito e arrivando finanche ad organizzare una protesta a Gerusalemme contro gli ZMC. Ma la lealtà degli ebrei di Palestina verso il governo turco non venne premiata. Nel frattempo l'attitudine anti-semita delle autorità andava aumentando e il supporto ebraico presto scemò.
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La Legione Ebraica. Regno Unito e movimento sionista durante la prima guerra mondiale
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Lisi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Consulente esperto in processi di pace, cooperazione e sviluppo |
Relatore: | Richard Ambrosini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 73 |
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