Approcci educativi per il bambini con disturbi dell'udito
Disturbi dell'udito: approcci nel periodo neonatale
"La cecità allontana le persone dalle cose; la sordità allontana le persone dalle persone". (Helen Keller)
La sordità o ipoacusia è una disfunzione dell'organo dell'udito, uno degli organi di senso più importanti nello sviluppo del bambino. Alfred Tomatis, ricercatore, patologo e psicolinguista italo-francese affermava che l'organo dell'udito è il primo a svilupparsi già nel grembo materno e consente, attraverso l'ascolto, il contatto con il mondo esterno.
Questa disfunzione, in particolare, va a ritardare lo sviluppo cognitivo, del linguaggio e in alcuni casi quello motorio.
Il problema che maggiormente interessa lo sviluppo del bambino sordo, è legato all'acquisizione del linguaggio, tema che preoccupa molto le famiglie e che crea il primo blocco comunicativo tra la persona non udente ed il resto del mondo.
"Il linguaggio consiste nella competenza ad associare suoni e significati mediante regole grammaticali, che variano con il mutare delle lingue specifiche […] Apprendere a parlare è una delle imprese più complicate che la specie umana riesca a compiere".
Per quanto riguarda gli studi fatti sull'acquisizione del linguaggio, le teorie sono moltissime e fin dall'antica Grecia i grandi filosofi hanno cercato di comprendere la funzione del linguaggio.
Per il nostro studio verranno analizzate tre delle maggiori teorie psicoanalitiche del ‘900, in particolare: "la teoria dell'apprendimento per rinforzo" di Skinner, "la teoria generativa" di Chomsky e "la teoria interazionista" di Bruner.
Skinner, nella teoria dell'apprendimento per rinforzo sostiene che ai primi balbettii di suoni e fonemi è seguito un rinforzo dovuto all'atteggiamento degli adulti che cercheranno di far capire al bambino le sequenze di suoni più vicini a quelli emessi di senso compiuto.
Un ulteriore rinforzo è dato dal soddisfacimento di un bisogno seguito alla parola emessa dal bambino (esempio dando il biberon in seguito alla pronuncia della parola "pappa").
Chomsky, con la teoria Generativa, afferma che il linguaggio è qualcosa di innato che viene appreso per esposizione.
Secondo l'autore il linguaggio si sviluppa seguendo la base biologica che è strutturata secondo una grammatica universale cioè "il sistema di principi, condizioni e regole che sono elementi e proprietà di tutte le lingue".
Il linguaggio viene scoperto dal bambino attraverso un insieme di regole, partendo dalle più semplici fino ad arrivare alle più complesse ed articolate.
Chomsky va in contrasto con la teoria di Skinner (che vede l'acquisizione del linguaggio come imitazione del linguaggio degli adulti), sostenendo che il bambino utilizza il linguaggio in modo creativo, creando e producendo parole del tutto nuove, mai sentite prima.
L'autore statunitense è stato ampiamente criticato nella sua teoria poiché considera il linguaggio indipendente dall'intelligenza e dalla capacità comunicativa; perché sostiene che il bambino si esprime possedendo regole grammaticali e di comunicazione prima di sapere come utilizzarle ed in ultimo perché non considera l'influenza dei suoni provenienti dall'ambiente in cui cresce il bambino come elemento di indagine. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Approcci educativi per il bambini con disturbi dell'udito
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Informazioni tesi
Autore: | Matilde Tropea |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | COORDINATORE DEI SERVIZI EDUCATIVI E SOCIALI |
Relatore: | Maura Camerucci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 201 |
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