Dialogo tra due cervelli: l'incontro tra Psiche e Soma
Disturbi algici
Caratterizzati da dolore in uno o più distretti somatici con un’intensità tale da giustificare l’attenzione clinica. È importante valutare eventuali fattori psicologici legati all’esordio del disturbo, localizzazione, qualità, intensità, acutizzazione, frequenza e durata del dolore, ma anche presenza di altri sintomi e orario di insorgenza della crisi. La sua espressione può essere acuta, con durata inferiore ai 6 mesi, o cronica, con durata superiore ai 6 mesi. I sintomi in età evolutiva generalmente durano diversi mesi e il dolore è mediamente inspiegabile, portando così ad interventi di vario tipo nel tentativo di individuare la causa scatenante il disturbo, con conseguente rischio di cronicizzazione e abuso di farmaci. Inoltre, il bambino e soprattutto l’adolescente si trovano in una fase delicata della vita in cui sono coinvolti fattori come l’ambiente familiare, scolastico e sociale e la maturazione fisiologica, che svolgono un ruolo molto importante nella strutturazione della personalità. La presenza di disturbi di questo tipo può quindi influenzare il modo in cui il bambino o l’adolescente affronterà la vita nel futuro e la modulazione dell’esperienza del dolore.
Cefalea:
▪ Primaria ➔ le indagini strumentali escludono la presenza di lesioni strutturali come causa principale. Possono essere associati sintomi quali vomito, nausea, sudorazione e talvolta intolleranza alla luce (fotofobia);
▪ Secondaria ➔ quando adeguate indagini strumentali consentono di risalire alla
causa della cefalea: lesioni strutturali (es. tumori cerebrali; difetti della vista o problemi ai denti) o processi infiammatori (es. meningite; stati febbrili), o anche problemi legati all’alimentazione, in particolare ai cibi ricchi di tiamina (come il cioccolato), di fenilalanina (es. formaggi), di istamina (pomodori, fragole), o di nitrati (salumi).
Le forme più diffuse di cefalea primaria sono: l’emicrania e la cefalea tensiva. Di queste si conoscono i possibili meccanismi fisiopatogenetici, ma non se ne comprende ancora bene l’eziologia. I fattori di predisposizione possono essere sia genetici che ambientali. Molte volte il mal di testa nei più piccoli è dovuto ad ansia, stress e aspetti depressivi. Questo tipo di disagio influisce molto sulla qualità di vita dei bambini che ne soffrono, limitando le loro possibilità di gioco e divertimento, influenzandone il rendimento scolastico e ostacolandone la vita sociale. Diventa quindi importante focalizzare l’attenzione sugli aspetti psicologici delle crisi cefalalgiche, quanto su quelli organici, ponendosi così dinanzi al problema secondo una prospettiva integrata. Nello specifico, la cefalea di tipo emicranico è stata posta in stretta correlazione con i disturbi d’ansia e la depressione. Sembrerebbe, infatti, che in età evolutiva la presenza di ansia preceda l’incorrere di crisi emicraniche, seguite a loro volta da episodi depressivi.
L’obiettivo di questo lavoro di tesi è quello di andare sempre più a fondo nell’osservazione e nella cura dei bambini, i cui bisogni sono spesso trascurati. Spesso i bambini nascondono i loro disagi o non riescono ad esprimerli nel modo più opportuno e chiaro, ma possono essere sintomo di qualcosa di più grande che, come abbiamo visto, nel tempo rischia di cronicizzarsi e condizionare l’intero percorso di vita dell’individuo. Il benessere psicofisico dei bambini è alla base. È importante educare ad una consapevolezza delle proprie emozioni e del proprio corpo, mirare ad una buona canalizzazione delle stesse. È altresì importante, nella valutazione in età evolutiva, considerare costantemente le diverse tappe evolutive in termini biologici, anatomici, fisiologici, cognitivi ed emotivi, i fattori ambientali, sociali e culturali con cui il bambino/ragazzo quotidianamente si confronta.
Emicrania: disturbo comune nell’infanzia, caratterizzato da dolore monolaterale pulsante, lampi visivi o bagliori improvvisi e intolleranza alla luce, intolleranza a rumori, nausea e/o vomito, deficit motori o sensoriali (es. formicolii), disturbi della parola. Di solito i sintomi dell’emicrania regrediscono col sonno. I sintomi variano in base alla tipologia di emicrania. Esistono 3 forme:
⇒ Emicrania comune;
⇒ Emicrania classica;
⇒ Emicrania complicata.
Cefalea da tensione: spesso si tratta di una risposta del corpo all’inconsapevole contrazione dei muscoli e della testa prodotta dalle situazioni stressanti. In particolare, la forma cronica sia negli adulti che in età evolutiva, è associata a un maggiore grado di comorbilità psichiatrica. Un ruolo molto importante nell’esordio delle cefalee può essere un vissuto di isolamento, uno scarso rendimento scolastico, competitività o conflittualità familiare, problematiche psicologiche concomitanti quali ansia, tic, enuresi, balbuzie, disturbi del sonno, difficoltà alimentari, ecc. In questi casi sarebbe opportuno un programma di valutazione psicologico-clinica in accordo alle caratteristiche del singolo.
La cefalea da tensione è caratterizzata da dolore sordo e cupo bilaterale, perioculare e intorno allo zigomo, lieve intolleranza alla luce e ai rumori. Normalmente può durare giorni o settimane. Di solito inizia a manifestarsi fra gli 8 e i 13 anni ed è più frequente tra le femmine. Di norma il mal di testa non è preceduto da altri sintomi e il dolore non regredisce con il sonno. Spesso queste cefalee sono passeggere, associate a infezioni virali del tratto respiratorio, ad anemia, stress della vita quotidiana (scuola, sport, televisione, videogiochi, tutto a ritmo spesso esagerato). Tra le possibili cause fisiologiche vi sono: febbre, sinusite, ipertensione, meningite.
Diagnosi: visita accurata, eventuale esame specialistico da neurologo e oculista; in casi particolari: accertamenti radiologici quali TAC (tomografia assiale computerizzata) o RMN (risonanza magnetica nucleare) alla testa.
Per far fronte a queste problematiche è opportuno far si che il bambino sia messo nelle migliori condizioni per vivere tranquillo, evitando così possibili fonti di stress ed ansia. Può essere importante, inoltre, evitare che chi soffre di cefalea sia esposto a lungo a luci lampeggianti, sole, forti rumori, evitare che svolga un eccessivo esercizio fisico, e curare l’alimentazione.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Dialogo tra due cervelli: l'incontro tra Psiche e Soma
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Informazioni tesi
Autore: | Teresa Schillaci |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Marinella Coco |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 47 |
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