Dall’Homo Sapiens all’Homo Digitalis: come Internet sta cambiando le nostre abitudini intellettuali
Distorsioni Metacognitive
Ammettendo che l’uso di un dispositivo collegato ad Internet non alteri il modus operandi dei sistemi cognitivi individuali, non è detto che esso sia privo di ripercussioni. Ciò che risulta maggiormente mutato dall’avvento del Net è la percezione circa il nostro grado di conoscenza personale, ovvero la Metacognizione. Se la cognizione riguarda il processo di acquisizione di conoscenze e degli obiettivi e strategie più adatte per usarle al meglio, si può dire che la metacognizione sia la consapevolezza della cognizione. Essa prevede un modello dinamico del funzionamento cognitivo ed implica la comprensione, il controllo, il monitoraggio della conoscenza e degli obiettivi e strategie che un individuo mette in atto.
L’assunzione di base è che le performance di apprendimento e di memoria dipendono massimamente dall’efficienza dei processi di monitoraggio e controllo metacognitivi. In aggiunta, Koriat (1993) concluse che ciò può avvenire anche al di sotto della coscienza, per cui i giudizi metacognitivi, responsabili del fenomeno qualitativo della sensazione di conoscenza, rappresentano un’immediata intuizione, simile alle esperienze percettive.
È stato esaminato l’impatto di Internet sui processi metacognitivi che governano le decisioni degli individui a proposito di ciò che ritengono di sapere o meno. Potrebbero, quindi, l’accessibilità, la velocità e l’esperienza della Rete, distorcere la percezione personale rispetto alle abilità cognitive possedute. Una conseguenza, questa, dell’incapacità di monitorare la dipendenza dal Web.
In uno degli articoli più recenti che ha preso in considerazione questo fenomeno, Fisher, Goddu & Keil (2015) hanno condotto una serie di esperimenti atti a dimostrare il fatto che il semplice accesso ad Internet altera la percezione circa il grado di conoscenze generali possedute dagli individui.
In questi 9 esperimenti sono stati messi a confronto due gruppi: un gruppo aveva accesso ad Internet nella ricerca di informazioni utili per rispondere ai quesiti che venivano posti; mentre l’altro gruppo, per poter rispondere, doveva avvalersi unicamente delle proprie conoscenze, senza ricorrere a dispositivi esterni (fase di induzione).
Al termine degli esperimenti veniva chiesto ai partecipanti di stimare la propria abilità nel rispondere ad altre domande di natura generale, usando una scala di valutazione Likert (fase di post-test o di auto-valutazione).
In ogni esperimento venne modificata o aggiunta una variabile per far sì che il risultato non fosse inficiato da elementi interferenti. Venne aggiunto un pre-test, uguale al post-test, per tenere sotto controllo le differenze individuali nell’autovalutazione delle proprie abilità. Successivamente si controllò il tempo di risposta dei soggetti al questionario in entrambi i gruppi, oltre che il materiale da cui dovessero prendere le informazioni per rispondere ai quesiti (eliminazione della ricerca autodiretta). Inoltre furono introdotte istruzioni precise per far sì che i partecipanti non venissero influenzati dalle conoscenze di Internet per esprimere una valutazione circa il proprio bagaglio di conoscenze.
Al di là delle specifiche variazioni introdotte nella procedura, tutti gli esperimenti portarono allo stesso risultato: i partecipanti che usavano Internet per rispondere alle domande di cultura generale, producevano un’auto-valutazione inflazionata circa il proprio bagaglio di conoscenze. Ciò suggerisce che fare ricerche online può causare errori sistematici nel riconoscimento dell’estensione delle proprie capacità relazionate a risorse esterne. I partecipanti, quindi, fallivano nel monitoraggio della quantità di informazioni immagazzinate internamente o esternamente, comprendendo la somma di entrambe nella stima di auto-valutazione delle conoscenze personali.
Il dato più incredibile, però, era che questa sopravvalutazione non era dovuta al successo della ricerca in Internet, ma si verificava anche quando i partecipanti non riuscivano a trovare risposte complete alle domande, o, addirittura, quando la ricerca non produceva alcun risultato, quindi non trovavano nessun link o documento che potesse, anche in minima parte, indirizzarli verso una risposta corretta.
Ciò sta a significare che l’Illusione di conoscenza, guidata dall’uso di Internet, sembra esser dovuta principalmente all’atto di mera ricerca, e non dal successo di essa.
Va, quindi, ad alterarsi la sensazione di conoscenza, la quale dipende dall’accessibilità e dalla familiarità con le informazioni pertinenti all’obiettivo sollecitato, in questo caso, la domanda formulata. Ne consegue che, anche quando l’informazione non viene recuperata, si continua comunque ad avere accesso ad una varietà di indizi parziali e di attivazioni, come se fossero dei frammenti dell’informazione bersaglio, i quali possono dare vita ad una pura sensazione di conoscenza della risposta (Koriat & Goldsmith 1996).
Si può dire, fortunatamente, che ciò avviene solo per quelle informazioni che possono esser trovate online, e non per informazioni, ad esempio, autobiografiche.
Di contro, però, sono ad oggi, milioni i link connessi a documenti diretti che forniscono una risposta a qualsiasi tipo di quesito (anche di tipo medico), diffondendo le conseguenze di tali effetti a molti momenti del quotidiano. Quindi, cercare risposte online porta all’illusione del fatto che le informazioni accessibili esternamente possono esser confuse con conoscenze possedute, anche quando questa possibile variabile interveniente viene controllata all’interno del disegno sperimentale.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Dall’Homo Sapiens all’Homo Digitalis: come Internet sta cambiando le nostre abitudini intellettuali
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Roberta Schiavone |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2019-20 |
Università: | Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Luigi Castelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 62 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi