Qualità della vita e tempo libero nel bambino con disabilità: l'esperienza di uno spazio-gioco

Lo sviluppo tecnologico e una diversa organizzazione del mondo del lavoro hanno portato nella società contemporanea una dilatazione dei tempi non dedicati alle occupazioni lavorative, facendo emergere come la qualità della vita e il benessere soggettivo sono strettamente connesse con la capacità di usufruire di importanti occasioni ricreative. Questa riflessione acquisisce importanza maggiore nel caso di situazioni di disabilità psico-motoria perché, nel pensiero comune, la disabilità viene considerata come una realtà umana lontana dal senso diffuso di benessere e di qualità. Le strutture istituzionali (scuola, lavoro, assistenza sanitaria, ecc.) concorrono al progressivo inserimento di bambini e adulti disabili nella comunità. Tra queste attività si colloca l’area del tempo libero, in cui si struttura una parte importante della personalità del soggetto, nelle sue dimensioni emotive, relazionali e sociali. Il tempo libero diventa uno strumento nel processo di socializzazione della persona con disabilità perché è un contesto privilegiato in cui far nascere delle relazioni significative utili per apprendere dei comportamenti funzionali per una vita indipendente nella comunità. È necessario riconoscere alla persona con disabilità il diritto ad una gestione personalizzata del suo tempo libero.