Il settore del calcio professionistico in Italia: spettacolo e business
Diritti tv club italiani ed europei: qualche dato
Come già accennato il peso dei diritti televisivi nei fatturati delle squadre italiane, specialmente nei top club, è notevole. I dati Deloitte scandagliano i fatturati delle prime venti squadre europee e tracciano uno scenario significativo: la prima squadra italiana per fatturato è l’AC Milan con 209,5 milioni di euro, piazzatasi ottava nella graduatoria generale. Subito dopo troviamo l’AS Roma con 175,4 milioni di euro, l’FC Internazionale con 172,9 milioni di euro e l’FC Juventus con 167,5 milioni di euro. Sono cifre poco competitive, nel senso che questi fatturati sono decisamente inferiori rispetto ai maggiori club europei (Real Madrid e Manchester United fatturano rispettivamente circa 150 milioni di euro e 115 milioni di euro in più dell’ AC Milan).
Non si può dire lo stesso per quanto concerne i proventi dei diritti tv: in questo campo le squadre italiane eccellono; basti pensare all’AC Milan, che ricava dalla vendita dei diritti audiovisivi ben 122,5 milioni di euro (secondo solo al Real Madrid), oppure alla FC Juventus con i suoi 106,6 milioni di euro. Tuttavia queste cifre riflettono uno scenario precedentemente già descritto in quanto i diritti tv incidono in modo eccessivo sui bilanci, con divari troppo marcati nei confronti delle altre entrate. Se le maggiori squadre europee vedono i loro fatturati abbastanza equilibrati tra le varie entrate (diritti tv, ricavi commerciali, ricavi biglietteria), che si equivalgono, per le squadre italiane non vale lo stesso.
Qualche cifra così da rendere l’idea: i diritti tv incidono sul fatturato dell’AC Milan per il 58%, su quello dell’FC Juventus per il 64%, su quello dell’AS Roma per il 60%, infine su quello dell’FC Internazionale per il 62%. Il Real Madrid, la squadra con i ricavi broadcasting più alti del mondo, raccoglie 135,8 milioni di euro, ma questa voce incide sul fatturato solamente per il 37%. Il Manchester United, con i suoi 115,7 milioni di euro, registra, nella voce broadcasting, il 37% del totale; la terza squadra per fatturato, l’FC Barcelona con i suoi 116,2 milioni di euro, registra nei ricavi televisivi un’incidenza del 38%. Insomma, considerando le prime 6 squadre per fatturato, i diritti di trasmissione audiovisiva non superano il 38% del fatturato.
Il dato ancor più interessante è quanto pesano le altre voci, ovvero ricavi commerciali e biglietteria: ebbene è proprio qui che le squadre italiane accumulano il gap più pesante in fatto di competitività economica. Il fatturato del Real Madrid mostra come vi sia alta incidenza della biglietteria (28%) e del settore commerciale (35%, quasi uguali ai diritti tv); il Manchester United, grazie anche al suo stadio multifunzionale, vede come prima fonte di ricavi proprio la biglietteria (39% del fatturato totale), mentre il settore commerciale pesa il 25%; l’FC Barcelona vede anch’esso un sostanziale equilibrio fra le varie voci, in quanto il settore commerciale e la biglietteria incidono rispettivamente per il 33% e 29%.
Nella graduatoria europea vediamo che il Bayern Monaco, posizionatosi quarto per fatturato, riesce addirittura ad avere come primaria fonte di ricavi il settore commerciale, ben il 60% del totale, con i diritti tv ultimi, con solo il 17%. Se andiamo a comparare queste cifre con quelle italiane la differenza balza subito all’occhio: la biglietteria dell’AC Milan incide solamente per il 13% sul fatturato, pur avendo uno stadio capiente come San Siro (capienza 80.000 spettatori circa), mentre il settore commerciale è in linea con le cifre europee. L’AS Roma registra un risultato peggiore, con solo il 13% in fatto di biglietteria e il 27% per il settore commerciale; l’FC Internazionale possiede dati simili, con il 17% del fatturato proveniente dalla biglietteria e il 21% dal settore commerciale. Infine l’FC Juventus, che col suo piccolo stadio Olimpico (capienza 25.000 spettatori circa) vede incidere la voce biglietteria solo per il 7% del fatturato, presenta
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanni Agresti |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo |
Corso: | Scienze e Tecnologie della Comunicazione |
Relatore: | Anna Maria Bagnasco |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 117 |
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