Gli accordi di Bretton Woods - Origini e funzionamento
Diritti speciali di prelievo
Ulteriore funzione del Fondo Monetario, come detto in precedenza, era quella creditizia, che iniziò ad essere svolta a partire dagli anni Sessanta. Essa consisteva in finanziamenti a bassi tassi di interesse (1,5%): il cosiddetto “diritto speciale di prelievo”, basata su una riserva supplementare (svincolata dall’oro o da ogni valuta nazionale anche se espressa in unità di conto pari a 0,888671 grammi di oro fino), in aggiunta al dollaro, in virtù della sempre più inadeguata liquidità internazionale, causata dalle maggiori richieste di riserve da parte degli altri paesi, al fine di garantire l’equilibrio di bilancia soprattutto in caso di tensioni.
L’amministrazione di tali diritti (e quindi delle nuove risorse) si doveva tenere separata da quella ordinaria del Fondo in termine di origine e destinazione. Ciò per evitare confusioni tra i problemi di liquidità del Fondo e quelli delle risorse riferite al nuovo sistema, nonché tra l’uso dei tradizionali diritti e quello dei nuovi.
Per quanto concerne la partecipazione, essa era aperta a tutti i membri del Fondo che rispettassero i relativi obblighi; la distribuzione avveniva in proporzione alle loro quote nel Fondo.
I diritti speciali avevano una natura creditizia tali da poter essere assimilati a delle aperture di credito proprie di una banca, dove si può trarre su di essa e pagare i creditori entro il limite del deposito effettuato o del credito concesso.
I diritti potevano essere esercitati automaticamente nella misura in cui il paese richiedente dimostrasse la sua solvibilità e una sana politica.
Erano "incondizionali", cioè usati su iniziativa di quei paesi in disavanzo, senza fornire giustificazioni e con il divieto di uso ai soli fini di modificare la composizione delle riserve.
Erano ”trasferibili”, perché tramite addebiti o accrediti sui conti del Fondo, potevano essere addebitati o accreditati da un conto all’altro.
Erano “spendibili”, perché con tali diritti si poteva comprare moneta nazionale tramite la quale saldare un disavanzo, ed infine erano “ricostituibili”, in quanto esisteva un obbligo di rimborso o riacquisto da parte del paese usufruente, che li ricostituiva grazie all’inversione nella posizione di bilancia (da quella di disavanzo a quella di avanzo), lasciando nello stesso tempo invariata la composizione delle sue riserve.
Tali diritti, in definitiva, non erano così distanti dal «bancor» immaginato da Keynes. Di fatto, essi potevano essere usati solo per i pagamenti tra le banche centrali, in particolare come fonte di riserva o copertura in caso di paese in disavanzo, e non come strumento di pagamento per operazioni commerciali o finanziarie. Inoltre, non potevano essere scambiati con l’oro ma solo per ottenere monete; infine il loro uso era limitato in quanto sottoposto a restrizioni.
Per quanto concerne il suo uso, due erano le modalità di accesso: mediante accordo diretto tra i partecipanti o per designazione di un partecipante tramite il Fondo. In quest’ultimo caso, il Fondo Monetario chiamava in causa un altro paese aderente (con una bilancia di pagamenti attiva tale da non necessitare di incasso immediato), che avrebbe accettato tali diritti in cambio della valuta estera. Un paese che avesse prelevato una parte della propria dotazione di diritti speciali di prelievo, continuava a pagare interessi passivi sull’intera dotazione iniziale, ma riceveva interessi attivi in base alla porzione che aveva consumato. All’opposto il paese che accettava diritti speciali di prelievo, percepiva interessi attivi in base alle sue accresciute riserve e pagava interessi passivi solo sulla dotazione iniziale.
Per concludere, tutto accadeva come se i saldi avvenissero in oro, ma in realtà tali diritti non prevedevano una copertura aurea; da qui, l’ulteriore definizione di “oro-carta”. Dietro l’“oro-carta” stava un rapporto fisso con l’oro, ma non una copertura in oro, bensì solo l’obbligo delle banche centrali di considerare i diritti speciali di prelievo equivalenti all’oro vero; i DPS circolavano quindi solo tra le banche centrali e le istituzioni internazionali, ma non tra banche private, imprese o individui.
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Gli accordi di Bretton Woods - Origini e funzionamento
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Calicchio |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi del Sannio |
Facoltà: | Scienze Economiche e Aziendali |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Ennio De Simone |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 84 |
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