Calcio e Tv, tra affari e potere
Diritti (e rovesci) tv
I diritti tv sono come il petrolio: anche se inquinano, al momento non si vedono fonti alternative per sviluppare l'impresa calcistica con altrettanta efficacia. Fino ai due terzi delle entrate complessive di un club come la Juventus sono costituiti da diritti televisivi. Questo stato di cose viene ormai regolarmente dibattuto un po' da tutti e da qualsiasi livello, dalle cattedre di economia ai tavolini dei bar. Proviamo allora a rovesciare la prospettiva: lasciamo in secondo piano gli sperperi delle società di calcio e partiamo dal punto di vista delle piattaforme televisive, qualunque sia la loro tecnologia di broadcasting ( analogico in chiaro, satellitare criptato o digitale terrestre). Nella storia dei negoziati fra televisioni e società di calcio si è partiti da una prima fase, all'inizio degli anni novanta, nella quale i club chiedevano e le tv firmavano. Tecnicamente si chiama mercato del venditore: chi vende fa il prezzo. Nella fase centrale, verso la fine degli anni novanta, le televisioni hanno iniziato a lamentarsi dell'ingordigia delle leghe e hanno tentato di dare una regolata a l'offerta. Ma il tentativo di andare al ribasso e imporre un mercato del compratore non ha avuto successo, perché nel frattempo altre piattaforme si erano avvicinate al business avevano innescato un effetto asta. Nella fase che dura fino ad oggi, con la sparizione di alcune competitor come Stream, KirchMedia e Itv Digital, per le televisioni sembrava arrivato il momento di tirare sul prezzo. Un'ipotesi corretta solo in parte. Il peso economico e di audience dei grandi club europei è arrivato a tali dimensioni che il mercato si è spaccato in due: in quello presieduto da Milan, Bayern, Manchester United e così via il mercato è rimasto del venditore, con prezzi in costante salita, mentre in quello assai più affollato costituito da club come Wigan, Sporting Gijon o Troyes gli uomini delle tv hanno imposto una politica del risparmio, forti dell'accordo con i grandi club. Ma perché per le tv un gol è così importante? E in secondo luogo, è o non è redditizio l'enorme investimento in diritti effettuato da operatori quali Mediaset, BSkyB, Canal+, Sogecable-Audiovisual ?
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Calcio e Tv, tra affari e potere
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Informazioni tesi
Autore: | Marcello Simonetti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Stefano Balassone |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 72 |
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