Dipendenza da lavoro. Work Addiction e Workaholism
Dipendenza da lavoro e sistema familiare
La dipendenza da lavoro è un disturbo grave con effetti dannosi sulla famiglia, ed è soprattutto ingannevole. Dell’abuso di sostanze (quali droga o alcol) i familiari hanno piena coscienza, vedendo quotidianamente il proprio caro in difficoltà. Sono confusi e disturbati per il suo alcolismo o la tossicodipendenza, e spesso erigono un muro difensivo intorno al comportamento abusante attraverso il diniego, che non è altro che una risposta a un evento che non sanno gestire. Situazione diversa è quella della dipendenza da lavoro: nei primi stadi del disturbo è quasi impossibile identificare il problema. Inoltre, a differenza di altre dipendenze, essa è attivamente incoraggiata dalla società. La famiglia del workaholic si sente fragile e soffre immensamente. Chi abusa di lavoro non riesce a circoscrivere il proprio disturbo al contesto professionale: il lavoro è la sua “droga” e la dipendenza non si ferma davanti alla porta di casa. Il workaholic, infatti, manca sostanzialmente di confini adeguati, quindi il processo abusante invade ogni ambito della sua vita: non c’è alcuna differenza tra ufficio e casa, egli porta il lavoro a letto, nel weekend o in vacanza (Fassel, D., 1990). Le caratteristiche e i comportamenti dei workaholic, quali il perfezionismo, il bisogno di controllo, la competizione per il potere, attivano una serie di dinamiche a livello interpersonale, che incidono fortemente sulle relazioni, in particolare quelle familiari. Sì è aperto, infatti, un filone di studi volto a indagare l’impatto del workaholism sulle famiglie. In particolare diversi autori (Bonebright, U. 2000; Martinson, B., Griffin, J., 2003; O’Driscoll, M., 2004) si sono occupati della relazione tra la dipendenza da lavoro e il conflitto lavoro-famiglia. Si parla di conflitto tra lavoro e famiglia quando dai due ambiti provengono contemporaneamente pressioni e richieste per qualche aspetto incompatibili.
L’individuo si trova quindi nella difficoltà di gestire perché, venendo incontro alle sollecitazioni dell’uno, disattende quelle dell’altro. Quando il grado di conflitto tra lavoro e famiglia è elevato, le conseguenze sono diverse: i genitori che lavorano mostrano un rischio maggiore di problemi di salute, più scarse competenze genitoriali, carenti prestazioni professionali, ansia e stress legato al lavoro e una ridotta soddisfazione coniugale e nella vita in generale (O’Driscoll, M., 2003). Il miglioramento del rapporto tra lavoro e famiglia avviene nella misura in cui la partecipazione al lavoro o a casa è resa più semplice dalle esperienze, dalle abilità e possibilità sviluppate a casa o a lavoro (Frone, M., 2003). La responsabilità nella costruzione e implementazione di strategie efficaci nella realizzazione di un equilibrio tra lavoro e famiglia deve quindi essere condivisa dalle organizzazioni, dagli individui e dalle loro famiglie (Greenhaus, J). Il workaholic tende a mettere il pensiero e i risultati sopra di tutto: gli obiettivi del proprio lavoro, e non le persone e le relazioni, diventano la sua priorità, e non c’è posto per i sentimenti che quindi vengono repressi. Il workaholic gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo di queste dinamiche all’interno della famiglia per diverse ragioni. In primo luogo, egli stesso è cresciuto in un sistema disfunzionale e i suoi modelli di riferimento gli hanno trasmesso modalità relazionali inappropriate. Secondo, il bisogno di sentirsi superiore lo rende insicuro nel rapportarsi a persone al suo stesso livello: si trova maggiormente a suo agio con chi è più giovane o più grande di lui, e con chi appartiene a un livello socio-economico inferiore. Terzo, il workaholic ha bisogno di provare un sufficiente senso di controllo perché l’ansia non lo invada. Desiderare il rispetto e il riconoscimento degli altri è un potente stimolo per mantenere un atteggiamento dominante. Quarto, il workaholic è incline a occupare posizioni marginali all’interno di un gruppo, in modo da restare neutrale e distaccato (Killinger, B., 1991).
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Dipendenza da lavoro. Work Addiction e Workaholism
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Informazioni tesi
Autore: | Gino Micco |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Urbino |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Dino Mengozzi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 55 |
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