Dallo scarabocchio alla scrittura. Strumenti e metodi per insegnare a scrivere

Uno studente italiano su cinque, incontra, nella sua carriera scolastica, un momento di particolare difficoltà al punto di chiedere aiuto ad un esperto. La percentuale di bambini che possono avere un ritardo linguistico a due anni varia tra il 9% e il 17% con la prevalenza di maschi rispetto alle femmine. Questi bambini, anche se hanno uno sviluppo intellettivo e socio-affettivo normale, producono meno di dieci parole diverse nella fascia tra i 18 e i 23 mesi. E’ stato rilevato, che già nel periodo della lallazione, a sei o sette mesi di vita, questi bambini evidenziano un ritardo fonologico. Questo ritardo ha una base genetica, infatti solitamente questi bambini hanno in famiglia qualcuno che possiede le stesse difficoltà.

Un ritardo linguistico alla scuola elementare si associa quasi sempre a difficoltà di apprendimento della lingua scritta. Le difficoltà scolastiche sono di tanti tipi e spesso non dipendono da una specifica causa, ma derivano da vari fattori che riguardano sia lo studente che il contesto in cui vive. E’ ampiamente dimostrato che l’ambiente socioculturale e la famiglia del bambino influenzano notevolmente sugli esiti scolastici. Diversi studi hanno dimostrato che a un basso livello socioculturale corrispondesse maggior difficoltà scolastiche. Solitamente, un alto livello socioculturale è in grado di incidere in maniera differente, in primo luogo, il bambino vive intorno a stimoli positivi: ci sono più libri in casa, c’è maggior sensibilità rispetto al processo di apprendimento e al valore della scuola e dell’istruzione, e infatti è più semplice che il bambino riconosca l’importanza dell’apprendere nuove cose e sia motivato.

Non sempre però, questi due fattori vanno di pari passo, poiché un genitore può avere la possibilità di finanziare l’istruzione e la buona educazione del proprio figlio, ma non gli offre l’affetto e l’attenzione che devono essere sempre presenti durante l’apprendimento di un bambino. Inoltre, le difficoltà di apprendimento creano molte probabilità di abbassare la motivazione dell’alunno ad apprendere e frequentare la scuola. Più volte capita che i bambini che riscontrano difficoltà all’interno della scuola presentano anche difficoltà nel socializzare, dovuto principalmente alla bassa popolarità che essi godono tra i compagni.

E’ facile che egli arrivi a stimarsi poco di fronte a compiti cognitivi e scolastici. A questo proposito gli psicologi distinguono fra il concetto di sé scolastico, ossia l’idea che ha di sé l’alunno all’interno della scuola, e il concetto di sé non scolastico, cioè l’idea che il bambino ha di sé al di fuori della scuola, notando che risulta molto spesso compromesso solo il primo concetto, che può indurre lo studente a una scarsa capacità di completare il suo percorso scolastico.