Informatizzazione della meccanizzazione nel settore agricolo

Iniziamo col dire che per entrambe le tipologie la presenza fisica del lavoratore è indispensabile. Sono due concetti assai vicini che richiedono (tranne alcuni dettagli) entrambe le stesse tipologie di tecnologie hardware da installare sul mezzo lavoratore. Riassumendo le nozioni trattate diciamo che: la guida assistita tramite il terminale virtuale (monitor) ci “consiglia/corregge” la nostra manualità sulla sterzata. Essa esegue tale operazione mostrandoci le linee immaginarie da seguire per non commettere errori, mentre, ci avverte con segnali acustici, nel caso stiamo lavorando e le condizioni non ci permettono di restare con lo sguardo fisso sul display.
Nel caso della guida autonoma il terminale virtuale complice del pilota automatico non ci “consiglia/corregge” bensì “compie di proposito” tali operazioni garantendo la netta lavorazione parallela con il minimo rischio di errori. È importante evidenziare che, anche in questo caso la presenza del lavoratore resta indispensabile! Poiché solo per alcune operazioni per la quale la macchina “non ha sensibilità” vale a dire l’accelerazione, il regime di coppia, la marcia e nel caso di operazioni particolarmente complesse, anche la svolta a fine campo, viene lasciata all’operatore come guida manuale. In questo modo il livello di stress fisico dell’operatore si riduce consentendogli di poter lavorare anche per un tempo più prolungato. Successivamente documenteremo le testimonianze di chi ha scelto il sistema di guida assistita e autonoma (figura 13). È doveroso, ma senz’altro di comune visione, accennare che le operazioni in cui l’uomo deve interagire con le attrezzature stanno sempre diminuendo, non a caso è obbiettivo delle case produttrici, di realizzare una trattrice a guida completamente autonoma di cui online già si documentano diversi prototipi in via ancora sperimentale.