La Tutela dei Disabili nella Costituzione Italiana
Differenza tra disabilità e invalidità
Ponendo a confronto il concetto di disabilità con quello di invalidità, si possono individuare delle differenze rilevanti che impediscono fraintendimenti. Le due condizioni non sono strettamente collegate perché può accadere che un soggetto in una sola delle due condizioni, in quanto la disabilità non comporta l’invalidità e viceversa.
Dal punto di vista giuridico il concetto di disabilità è contemplato nella Legge 104 del 199291. Lo stato di disabilità previsto riguarda "coloro che hanno una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e che è tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione". In questo caso la valutazione non verte solo sull'accertamento di tipo fisico, ma anche sulle conseguenze di tipo sociale che la minorazione comporta. L’handicap si definisce infatti, come la "situazione di svantaggio sociale che risulta dalla combinazione tra menomazioni e contesto di riferimento della persona".
L’invalidità civile, al contrario, è disciplinata dalla Legge 118 del 1971 92 e dalle successive modifiche. Secondo la legge italiana, è considerato invalido civile "la persona di età compresa tra i 18 e i 65 anni che presenta un'infermità fisica, psichica e/o intellettiva, congenita o acquisita, anche progressiva, che comporta una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore a un terzo (superiore al 33%)".
L’invalidità civile riguarda la minorazione in sé, indipendentemente dal contesto sociale di riferimento e quindi in relazione esclusivamente relativo alle caratteristiche e possibilità fisiche, intellettive e sensoriali della persona.
Una seconda differenza che si può riscontrare è a livello medico. Infatti l’invalidità è rilevabile da un punto di vista medico-legale, invece la disabilità da un punto di vista medico-sociale che prende in considerazione il soggetto in relazione all’ambiente circostante. Per procedere all’accertamento dell’invalidità civile è necessario attribuire un valore percentuale all’entità della minorazione che si collega alla riduzione della capacità lavorativa. L'art. 1, comma 4, lettera c), del Decreto Legislativo 23 novembre 1988, n. 50993 , sancisce che "la determinazione della percentuale di riduzione della capacità lavorativa deve basarsi anche sull'importanza che riveste, in attività lavorative, l'organo o l'apparato sede del danno anatomico o funzionale". Tale riduzione è estremamente necessaria per introdurre la percentuale d’invalidità che porta il soggetto a non poter svolgere a pieno e in modo soddisfacente un impiego lavorativo. L’impedimento, però, non gli preclude la possibilità di poter svolgere un qualsiasi tipo di lavoro, ma semplicemente di ottenere dei vantaggi che gli permettano un’attività consona alle sue condizioni. Al contrario, per la condizione di disabilità sono rilevanti le difficoltà che il soggetto incontra a causa delle sue condizioni psico-fisiche. Per rilevare tale situazione è necessario inserire il soggetto all’interno della società e porlo in relazione con altri individui per verificare se la sua menomazione fisica, psichica o sensoriale impedisca effettivamente il suo inserimento all’interno della società o impedisca di condurre una vita "normale" parimenti ad un altro soggetto che versa in stato di buona salute.
Esiste un ulteriore diversificazione tra i due termini. Essa è riscontrabile relativamente alla composizione della commissione medica istituita per procedere agli accertamenti. La stessa si occupa del riconoscimento della situazione di disabilità o invalidità a seguito della presentazione della domanda per ottenere il riconoscimento in questione che deve essere presentata dalla persona stessa o dal legale rappresentante. Infatti la commissione competente per la disabilità è composta da tre medici con l’aggiunta di altri due professionisti, l’operatore sociale che può essere un’assistente sociale, uno psicologo o un educatore e un esperto individuato in relazione ai casi posti in questione. Queste ultime figure aggiuntive non sono presenti nella commissione medica per l’invalidità. Gli accertamenti sono effettuati nell’Asl competente , situata nel luogo di residenza del richiedente. Al termine dell’accertamento, e quindi dopo aver esaminato il richiedente, le apposite commissioni mediche redigono un atto finale che attesta il riconoscimento ovvero il mancato riconoscimento della disabilità e dell’invalidità civile. In base all’esito della valutazione dello stato di invalidità, si può verificare la situazione in cui il soggetto ottenga la dichiarazione di una percentuale di invalidità inferiore al 100% ma che grazie all’Articolo 3, comma 3 della Legge 104 del 199294, gli venga riconosciuto uno stato di gravità. Per ricollegarsi al discorso iniziale, ciò dimostra che le due condizioni non sono l’una la conseguenza dell’altra e che non è necessario essere al 100% invalidi per trovarsi in una situazione di gravità ed è possibile trovarsi in una condizione di gravità pur non avendo ottenuto il riconoscimento dell’invalidità civile.
L’ultima differenza tra disabilità e invalidità sta nelle conseguenze che comporta il riconoscimento di tali situazioni. Il riconoscimento della situazione di disabilità non dà luogo a provvidenze economiche ma è la condizione indispensabile per poter usufruire di varie agevolazioni, tra cui i permessi lavorativi concessi ai lavoratori disabili e ai familiari che li assistono e il congedo retribuito di due anni solo per familiari che assistono disabili riconosciuti in situazione di gravità. Al contrario il riconoscimento della situazione di invalidità permette il recepimento di un beneficio economico. I principali benefici economici sono: la pensione di invalidità civile, la pensione di invalidità, l’assegno di inabilità, l’indennità di accompagnamento.
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La Tutela dei Disabili nella Costituzione Italiana
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Informazioni tesi
Autore: | Gabriella Tagliaferri |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Paolo Mezzanotte |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 83 |
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