L'uso dei test in psicologia giuridica. Il test di Rorschach
Dibattito sull’uso del Rorschach in ambito forense. Sostenitori e oppositori
Il dibattito sull'utilizzo del Rorschach in ambito forense vede contrapposti coloro che ne appoggiano l'utilizzo e coloro i quali invece non ritengono questo strumento né affidabile né valido. Il dibattito è molto acceso e non sembra avviarsi a conclusioni. Tra i detrattori dell'utilizzo del Rorschach abbiamo James Wood (1996) il quale, insieme ai suoi collaboratori, pubblicò un articolo presentando una serie di lavori in cui il Rorschach veniva criticato.
Un altro contributo è quello rappresentato dalla ricerca di Lally (1993), una ricerca effettuata con l'obiettivo di individuare i test più utilizzati in ambito forense. Da questo studio, condotto su sessantaquattro psicologi statunitensi specialisti in psicologia forense, è emerso che il test di Rorschach è considerato come “equivoco” nella valutazione dello stato mentale al momento del fatto, e, insieme a tutti i test proiettivi, inaccettabile nel caso di valutazione di rischio di comportamento violento e nella valutazione di simulazione. Altri ancora sono gli studiosi che si schierano tra coloro che non appoggiano l'utilizzo del test, ma vi sono anche coloro i quali ne sostengono l'affidabilità. Tra questi ultimi, un importante contributo è quello fornito da McCann (1998). L'autore dedica la propria rassegna, Defending the Rorschach in court: an analysis of admissibility using legal and professional standard, alla difesa del Rorschach nel contesto giuridico. In questo testo l'autore infatti sostiene il fatto che il Rorschach soddisfi gli standard legali di ammissibilità.
Nel caso in cui questo non venga considerato attendibile allora ciò è da attribuire ad un uso improprio dello strumento e non a caratteristiche del test. Dunque ancora una volta viene sottolineata l'importanza della conoscenza e della preparazione che il somministratore deve avere del Rorschach per poter somministrare questo strumento, una condizione che potremmo considerare fondamentale. I protagonisti fino ad ora citati in questo dibattito sono perlopiù provenienti dal contesto americano, ma per quanto riguarda l'Italia vi sono due autori che emergono tra i sostenitori. Lanotte e Capri (1997) sostengono infatti l'utilizzo del test in Tribunale ritenendo che il Rorschach possieda i requisiti necessari per poter fornire in ambito forense informazioni approfondite sulla personalità, sulla sfera cognitiva, su quella affettiva e sulla struttura dell'Io.
Anche loro riconoscono la necessità di una conoscenza approfondita, da parte dell'esaminatore, delle teorie dinamiche della personalità, di un'adeguata esperienza clinica e di conoscenze specifiche degli indici e dei dati formali del test. Sostengono inoltre la necessità, in un contesto delicato come quello giuridico, di alleggerire il peso della valutazione dello strumento utilizzandolo in un'ampia batteria di test, facendo quindi riferimento anche ad altre fonti. Viene sottolineata infine la necessità di confrontare i risultati ottenuti con questo strumento con quelli che emergono da altri momenti di indagine, come ad esempio l'anamnesi o il colloquio clinico.
Il dibattito ad oggi non sembra essersi concluso, e probabilmente andrà ancora avanti. Ma proprio grazie a questo dibattito molta chiarezza è stata fatta sull'argomento, infatti, sia che fossero sostenitori o detrattori, gli studiosi hanno effettuato ricerche e avanzato proposte che permettono di orientarsi all'interno di questo dibattito. Soprattutto negli Stati Uniti molto è stato fatto e analizzando lo status di ricerca del Rorschach si potrebbe ritenere che esso presenti gli standard legali richiesti. Con queste premesse è possibile sostenere che il Rorscharch possa essere adeguatamente usato in tribunale, ovviamente, come più volte ripetuto, solo nel caso in cui il professionista abbia una conoscenza approfondita e una familiarità del test.
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L'uso dei test in psicologia giuridica. Il test di Rorschach
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Informazioni tesi
Autore: | Chiara Proto |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Paola Magnano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 39 |
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