Fondamenti pedagogici nel dialogo interreligioso dell'opera di Giovanni Paolo II
Dialogo : una possibilità o una necessità?
Il dialogo interreligioso è uno degli aspetti più positivi dell’opera di Giovanni Paolo II e ha contribuito in maniera massiccia al rinnovamento della Chiesa e alla sua apertura verso la mondanità.
Il dialogo interreligioso è una realtà sempre presente nella vita di Giovanni Paolo II come lo è stato specie in alcuni periodi per la Chiesa .Tuttavia non va dimenticato che l’ emergere del dialogo è stato favorito dai rapidi cambiamenti del mondo, che Giovanni Paolo II ha sempre tenuto presente. In modo particolare il fenomeno della globalizzazione ha portato all’ unificazione del mondo, alla interdipendenza in tutti i settori della vita, compreso quello religioso .E’ emersa la consapevolezza che la famiglia umana a più livelli: biologico, etnico, culturale, religioso, politico, economico ha bisogno di unità .
Tutto ciò ha recuperato il volto del fratello nelle religioni e nel dialogo. Giovanni Paolo II, l’ uomo del Concilio, ha assimilato la “Magna Carta” del dialogo tra le religioni di Paolo VI: “l’Ecclesiam Suam”. Agli abitanti di Manila nel 21 febbraio 1981 parlò dello Spirito che prega in ogni uomo quando l’ uomo prega.
Segnale di incoraggiamento al dialogo interreligioso è stato l’ organo centrale
per l’ animazione e il coordinamento delle iniziative di dialogo:il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso fortemente incoraggiato e voluto dall’ opera pastorale di Giovanni Paolo II. Tutta l’opera di Giovanni Paolo II è la dimostrazione che il dialogo interreligioso non è condividere più fedi, non vuole mettere tra parentesi la propria fede, anzi esige l’integrità della propria fede, ma anche assumendo e assimilando i valori fondamentali delle altre fedi.
È chiaro che non può essere a senso unico; è un cammino collettivo verso la verità. Conoscere l’altrui esperienza religiosa è per Giovanni Paolo II un confronto con la testimonianza di altri credenti;è un mettere in questione il proprio credo che spesso è dato per scontato, acquisito come elemento culturale innato.
Il dialogo quindi è inteso come il tentativo di una conversione più profonda di ogni credente all’ unico Dio.
Nei suoi numerosi viaggi per il mondo ha sostenuto il dialogo della vita che è accessibile a tutti.
Con esso la gente si sforza di vivere in uno spirito di apertura e di buon vicinato con la condivisione delle gioie e delle pene, delle difficoltà, dei drammi.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Fondamenti pedagogici nel dialogo interreligioso dell'opera di Giovanni Paolo II
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Minischetti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Scienze dell'Educazione |
Corso: | Scienze dell'educazione e della formazione |
Relatore: | Vittoriano Caporale |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 118 |
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