L'autismo infantile: strategie di intervento e programmi di inclusione

Una volta fatta la diagnosi di autismo infantile, che avviene tramite osservazione del bambino, anamnesi e reperti obiettivi, è bene cominciare a muoversi verso un progetto di inclusione che possa portare il bambino a integrarsi a pieno nel contesto scolastico.
Come prima cosa, spetta al genitore richiedere una certificazione di disabilità all'ente ASL, che è obbligato a rispondere entro 30 giorni dalla richiesta.

Una volta approvata la richiesta, l'equipe multidisciplinare dell'ASL si adopera nella stesura di una Diagnosi Funzionale (DF): "Per Diagnosi Funzionale si intende la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell'alunno in situazioni di handicap, al momento in cui accede alla struttura sanitaria per conseguire gli interventi previsti dagli artt. 12 e 13 della legge n. 104/92"¹²

La DF è uno strumento utilizzato in ambito educativo in cui vengono messe in evidenza le potenzialità dell'individuo e i danni, e suggerisce delle tecniche di interventi efficaci; può essere soggetta a modifiche nel tempo.

Deve inoltre tenere in considerazione, sempre secondo l'articolo 5 della legge 104/92, delle potenzialità registrabili in merito a determinati aspetti, di seguito elencati:
• Cognitivo, ovvero il livello di sviluppo raggiunto e la capacità di integrazione delle competenze;
• Affettivo-relazionale, ovvero livello di autostima e rapporto con gli altri;
• Linguistico, cioè la comprensione, la produzione e linguaggi alternativi;
• Sensoriale, con riferimento alla vista, all'udito e al tatto;
• Motorio-prassico, cioè la motricità globale e fine;
• Neuropsicologico, cioè memoria, attenzione e organizzazione spazio-temporale;
• Autonomia personale e sociale.

Viene redatta da un gruppo composto da un neuropsichiatra infantile, dal terapista della riabilitazione dell'Asl competente, da centri medici, in collaborazione con la famiglia e gli insegnanti.


¹² Legge n. 104, 5 Febbraio 1992, art. 12