Psicologia politica e psicologia sociale in Andrea Devoto (1927-1994)
Devoto e Coppola di fronte al problema carcerario in Italia
I lavori di Devoto e Coppola sull’argomento carceri si inseriscono all’interno del quadro storico e psicosociale dell’istituto penitenziario italiano, e alcuni sono essi stessi testimonianza di molte situazioni che riguardano la storia del carcere e dei detenuti in Italia.
Ed è proprio nelle riviste ufficiali che compaiono i loro lavori, frutto di ricerche sugli aspetti della vita carceraria. Devoto, da solo, scriverà Il problema della risocializzazione del detenuto in ambiente carcerario, per la “Rivista di psicologia sociale”, che può essere considerato una summa di tutti gli aspetti considerati con Coppola. Il riferimento a Goffman diviene palese negli scritti che affrontano il problema carcerario in Italia.
Per i “Quaderni di criminologia clinica”, due sono gli articoli di Coppola e Devoto. I lavori a quattro mani dei due autori analizzano alcune caratteristiche ambientali che sono causa di modificazioni del comportamento individuale. Consapevoli dello stato in cui si trova a vivere il detenuto, passano in rassegna le attuali conoscenze sulla condizione di isolamento, di stress psicologico, sul fenomeno del contagio mentale, della suggestibilità e della persuasione, che “per la loro natura clinica non sono estranei alla pratica medica, psichiatrica, criminologica e psicologica.” L’obiettivo sarebbe, insomma, che diventassero problemi specifici di criminologia clinica, di quella scienza che studia le deviazioni comportamentali e si propone di recuperare i detenuti. Indicativi di tale proposito, sono i titoli che gli autori danno ai loro lavori: Problemi di criminologia clinica: isolamento, stress psicologico e contagio mentale, ad uno, e, all’atro, Suggestibilità e persuasione in criminologia clinica. Essi svelano l’intento degli autori di voler insinuare nel criminologo e nello specialista in materia penitenziaria la necessità di valutare il fenomeno carcere e la condotta dell’individuo detenuto, considerando anche e soprattutto queste manifestazioni determinate dall’ambiente.
Tali lavori sono stati sviluppati partendo dal presupposto che solo coordinando dati della psichiatria (normale e forense), della criminologia, della psicologia, sociale e clinica, si possa giungere a tracciare un quadro delle interrelazioni tra individuo e ambiente.
Ampio spazio viene dato all’analisi e al resoconto delle varie condizioni e degli studi sull’isolamento, in quanto essa serve da “piattaforma” da cui partire. Non sfugge loro, dunque, il ruolo fondamentale giocato dalla condizione di isolamento nell’adattamento alla vita tipica del carcere. Se siamo in un momento storico in cui anche il cittadino "libero" non è più in grado di pensare, di essere critico e autonomo, a maggior ragione questi aspetti vanno considerati per la pratica clinica in un’istituzione totale come il carcere. Dopo aver passato in rassegna le varie teorie sullo stress psicologico, esortano, infatti, a prendere in considerazione le situazioni stressanti a cui sono sottoposti i nuovi internati all’ingresso nell’istituzione totale, richiamandosi brevemente a Goffman.
Allargando la visuale degli studi penitenziari, i due autori sperano che quanti si interessano a simili argomenti acquisiscano una mentalità nuova e delle tecniche che siano in grado di trasformare e di educare alla libertà il detenuto.
I due autori propongono, inoltre, di prendere in esame in un contributo successivo le conseguenze dell’adattamento dell’individuo all’ambiente carcerario. Il contributo successivo appare nei “Quaderni di criminologia clinica”, con il titolo La prisonizzazione, ma solo nel 1965. Alcuni concetti presenti in questo articolo vengono, tuttavia, anticipati in altri lavori, i quali hanno per oggetto l’analisi critica della gestione del trattamento del detenuto e le conseguenze dell’adattamento alla vita carceraria. Questi articoli sarebbero dovuti uscire nel 1963, per la rivista “L’Ospedale psichiatrico”, e per questa ragione vengono trattati in questa parte del lavoro, ma hanno trovato spazio l’anno successivo nella rivista “Rassegna di studi penitenziari”.
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Psicologia politica e psicologia sociale in Andrea Devoto (1927-1994)
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Spinelli |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Valeria Paola Babini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 294 |
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