Comunicare il Museo. Proposta di identità visiva per il ''Museo Rotabili Storici'' di Pistoia
Design Strategy
Partiamo con l'analizzare il progetto di Design Strategy, ovvero la prima area su cui si soffermerà la proposta di branding.
Come precedentemente annunciato, il progetto di Design Strategy si occupa di affrontare il lato qualitativo della brand, il suo carattere e i suoi valori.
Differentemente dalle attività di marketing puro, che si occupano, invece, della parte quantitativa del brand, misurandone e gestendone il valore. Possiamo distinguere queste due categorie in modo semplice e chiaro: la componente quantitativa è la parte in continuo divenire, sottoposta ai mutamenti del mercato, alle variabili della domanda e dell'offerta, dalle mode e dalle tendenze del momento; la componete qualitativa riguarda tutte quelle caratteristiche immutabili nel tempo come i valori aziendali, la mission, la tipologia e le caratteristiche identitarie dell'Impresa. Usando una metafora, la brand è come un unico grande organismo vivente, dotato di una dimensione fisica (la componente qualitativa) e di una spirituale, l'anima (la componente qualitativa).
Esattamente come tutti gli organismi viventi, quello che si trasforma è la parte fisica, che si sviluppa e si deteriora nel tempo, necessitando così di sostegni, "medicine" e "rattoppi".
Ciò che invece permane e che costituisce l'individualità e l'unicità dell'organismo è il suo carattere, la sua anima e la sua personalità.
Se ad ogni eventuale intervento di sostegno o "cura" si manca di porre attenzione al rapporto tra corpo e anima, tra la parte spirituale e la parte fisica, si rischia di incorrere non in un progetto di vita a lungo termine, bensì, molto riduttivamente, in una tattica di sopravvivenza, volta a risolvere problemi nell'immediato presente senza tener conto delle conseguenze in futuro.
Tutto questo per arrivare a dire che una logica di tipo quantitativo, nella gestione strategica del brand, è più facilmente soggetta ad avere un'aspettativa di vita limitata, in quanto espone la brand a rischi più strettamente legati alla durabilità dei fenomeni socioculturali che giustificano l'immissione sul mercato di una determinata tipologia di prodotto.
Ciò significa, nuovamente, che nella gestione strategia del brand è fondamentale mettere in continua evidenza proprio gli aspetti intangibili, gli elementi simbolici che consentono di mantenere l'organismo vivente brand vitale e durevole nel tempo.
È innegabile che una gestione strategica della brand debba relazionarsi anche con tutti gli aspetti che regolano le leggi del marketing e che definiscono le logiche di mercato, ma è altrettanto vero la natura immateriale intrinseca del brand la rende impossibile da misurare, da valutare e da gestire in base a logiche essenzialmente quantitative.
Basandosi su queste considerazioni, risulta quindi necessaria l'implementazione di un progetto di gestione della brand che preveda anche una cabina di regia, dedita alla gestione del ciclo di vita dell'organismo brand, e che tenga sempre della giusta considerazione sia le componenti qualitative del brand, dandone il loro giusto valore in base alle singole variabili quantitative che ne caratterizzano la dimensione tangibile e mutevole.
Normalmente, il progetto di Design Strategy richiede un rapporto costante e continuo tra committente e agenzia di comunicazione al fine, come detto, di studiare la dimensione qualitativa del brand nel modo più appropriato e coerente.
In questa proposta di branding la figura del committente è, per ovvi motivi, assente (Il museo rotabili storici non è infatti una realtà concreta).
Questo brano è tratto dalla tesi:
Comunicare il Museo. Proposta di identità visiva per il ''Museo Rotabili Storici'' di Pistoia
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Informazioni tesi
Autore: | Lorenzo Vannucci |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Architettura |
Corso: | Disegno Industriale |
Relatore: | Alberto Di Cintio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 88 |
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