La bancarotta fraudolenta impropria: le operazioni dolose ex art. 223, comma secondo, n.2, legge fallimentare
Del reato di bancarotta: Le varie tipologie di bancarotta
Il diritto penale fallimentare, visto nel suo insieme, prevede un sistema repressivo piuttosto denso, omogeneo e di carattere prettamente emergenziale, essendo esso legato alla fase terminale dell'impresa che vede nel fallimento il suo più naturale epilogo. All'interno di esso il reato per antonomasia è certamente il reato di bancarotta.
Il legislatore, infatti, per poter reagire all'insolvenza dell'imprenditore commerciale, ha affiancato alle norme privatistiche, organizzate nelle procedure concorsuali, specifiche previsioni della legge fallimentare contenute nel titolo IV, in particolare negli artt. 216 -241.
All'interno di questo corpus normativo, il reato di bancarotta può essere classificato in varie tipologie, sulla base di specifici fattori caratterizzanti.
Innanzitutto, il reo può macchiarsi di tale crimine dolosamente o colposamente. Una fondamentale categorizzazione del reato di bancarotta infatti, scaturisce dall'elemento soggettivo. In merito, differenziamo la bancarotta fraudolenta, di cui si parla in presenza di un dolus da parte del soggetto attivo, dalla bancarotta semplice, che si verifica invece laddove le condotte penalmente rilevanti siano ascrivibili a colpa.
In virtù del tipo di condotta e del suo oggetto materiale, inoltre, possiamo distinguere tra la bancarotta patrimoniale, in cui l'azione od omissione criminosa colpisce il patrimonio d'impresa, e quella documentale, dove invece la condotta penalmente rilevante ha ad oggetto libri e scritture contabili. Ancora in virtù di suddetto criterium è possibile individuare la bancarotta preferenziale, la cui condotta criminosa viola l'interesse dei creditori alla par condicio creditorum, ovverosia il loro uguale diritto di essere soddisfatti sui beni del debitore.
Seguendo con la classificazione, dobbiamo precisare che il reato può essere commesso dopo la dichiarazione di fallimento (bancarotta post-fallimentare), oppure anche in via antecedente (bancarotta pre-fallimentare).
Ultimo criterio discriminativo, che si rivelerà essere molto utile alla presente trattazione, è quello del soggetto attivo del reato. In virtù di questo, infatti, si può distinguere la figura della bancarotta propria, fattispecie che vede come soggetto attivo del reato l'imprenditore commerciale, da quella della bancarotta impropria. Considerando che tale aggettivo caratterizzante vuole sottolineare un mutamento del soggetto attivo criminis, è facile comprendere che l'espressione "bancarotta impropria" sta lì ad indicare "i reati commessi da persone diverse dal fallito".
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Mariucci |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Francesco Mucciarelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 250 |
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