Diritti violati e diritti negati a Guantanamo

ll presente paragrafo è indispensabile per eliminare ogni dubbio riguardo all’oggetto diquesta trattazione. È il terrorismo, infatti, il vero oggetto di studio, se si pensa che è il suo rinnovato utilizzo ad aver sancito l’inizio di una nuova era: quella, appunto, del terrore, che ha portato, tra le tante conseguenze, anche all’apertura del carcere di Guantanamo.
Se l’attacco dell’11 settembre fosse avvenuto con altri strumenti, attraverso mezzi e metodi differenti, probabilmente avrebbe fatto meno paura e le implicazioni sarebbero state diverse. Se l’attacco al territorio americano fosse avvenuto seguendo il classico canone della guerra di aggressione preceduta da ultimatum, sferrata magari attraverso un’invasione in piena regola, saremmo stati sicuramente dinnanzi ad un atto di guerra cui si sarebbe risposto utilizzando una pari combinazione di mezzi e metodi. Al contrario, un attacco di simile specie ha provocato una risposta che rientra appieno nella categoria delle guerre asimmetriche e gli strumenti utilizzati dagli aggressori sono quelli ascrivibili al genere del terrorismo. Questi ultimi, sono i due concetti da chiarire.
La parola «terrorismo» deve la sua origine al verbo latino «terrere», far tremare, e venne utilizzata per la prima volta il 23 agosto 1794 da Tallien in un discorso pubblico226. La sua comparsa in forma scritta avviene invece nel 1795 nell’Oxford English Dictionary, in riferimento alle pratiche utilizzate dai rivoluzionari francesi; nel 1798 venne inserito anche nel Dictionnaire de la Académie Française con il significato di forma eccessiva di applicazione della legge.