La capacità di carico turistica per le aree protette: un' analisi del territorio del Parco Adamello
Definizione e componenti della capacità di carico turistica
In generale la capacità di carico turistica viene definita dall’Organizzazione Mondiale del Turismo come “il massimo numero di persone che possono visitare una destinazione turistica, nello stesso periodo, senza causare una distruzione dell’ambiente fisico, economico e socioculturale e un’inaccettabile riduzione della qualità dell’esperienza del visitatore” (Mexa, Coccossis, 2004, p. 38). Tale concetto può assumere connotati differenti a seconda del contesto considerato, poiché per esempio l’intensità d’uso e la soddisfazione del visitatore variano notevolmente in una riserva naturale, rispetto ad una zona fortemente urbanizzata.
La definizione dell’Organizzazione Mondiale del Turismo pone in evidenza le tre componenti fondamentali della capacità di carico turistica:
• Capacità di carico fisico-ecologica: riguarda la disponibilità delle risorse naturali presenti nella destinazione in relazione alla fruizione antropica, riferendosi alla capacità dei sistemi naturali di assorbire un certo impatto senza causare la perdita delle proprie caratteristiche essenziali o delle funzioni ecologiche (Ambiente Italia, 2005; Coccossis, Mexa, 2004). Essa definisce il limite fisico, che corrisponde al livello oltre il quale la risorsa risulta degradata in modo irreversibile, o recuperabile solo a fronte di costi tanto elevati da poter essere considerati infiniti (Costa, Manente, 2000, p. 250). I livelli di capacità per la componente fisico-ecologica possono essere espressi in termini di: livello accettabile di congestione o di densità in aree chiave come parchi e musei; massima perdita accettabile di risorse naturali (per esempio acqua o suolo) senza significativo degrado delle funzioni dell’ecosistema o della biodiversità o perdita di specie; livello accettabile di inquinamento di aria, acqua e rumore sulla base della tolleranza o della capacità di assimilazione degli ecosistemi locali (l’esistenza di standard può aiutare a determinare i livelli accettabili); uso e congestione di strutture e servizi di offerta di acqua ed energia elettrica; adeguata disponibilità di altre strutture e servizi comunitari, per esempio relativi alla salute pubblica (Coccossis, Mexa, 2004).
• Capacità di carico socioculturale: include i livelli di tolleranza della popolazione locale e la qualità dell’esperienza dei visitatori dell’area. Essa definisce il limite sociale, che corrisponde al livello oltre il quale le funzioni sociali e/o economiche dell’area risultano danneggiate e/o ostacolate (i costi sociali percepiti dai residenti superano i benefici), con conseguente degrado nella qualità della vita della popolazione ospitante (Costa, Manente, 2000, p. 249). I livelli di capacità per la componente socioculturale possono essere espressi in termini di: numero di turisti e tipi di attività ricreativa turistica che possono essere assorbiti senza influire sull’identità, lo stile di vita, i modelli sociali e le attività svolte dalle comunità ospitanti; livello e tipo di turismo che non altera significativamente la cultura locale in modo diretto o indiretto in termini di costumi e tradizioni; livello di turismo al quale la popolazione locale è favorevole; livello di turismo (numero di visitatori e compatibilità dei tipi di attività) in un’area senza un declino inaccettabile dell’esperienza dei visitatori (Coccossis, Mexa, 2004).
• Capacità di carico politico-economica: si riferisce all’impatto del turismo sulle strutture economiche locali, inclusa la competizione con altri settori. Rappresenta l’abilità ad assorbire le varie funzioni turistiche senza compromettere le attività locali. Essa definisce il limite economico, che corrisponde al livello oltre il quale la qualità della vita si riduce drasticamente al punto da determinare una contrazione della domanda (Costa, Manente, 2000, p. 249). I livelli di capacità per la componente politico-economica possono essere espresse in termini di: livello di specializzazione nel turismo; perdita del lavoro umano in altri settori dovuta all’attrattività del turismo; distribuzione del reddito a livello locale proveniente dal turismo; livello di impiego del turismo in relazione alle risorse umane locali (Coccossis, Mexa, 2004).
La capacità di carico dunque, non è un unico numero ma un vettore di indici, determinato in funzione della tipologia di territorio analizzato, degli obiettivi di management, della resilienza dei sistemi e dei tipi di attività presenti (Satta, 2003; Saveriades, 2000, citato in Mexa, Coccossis, 2004).
Essa inoltre non è necessariamente fissata nel tempo, ma può essere alterata da azioni di management, come la fornitura di strutture ricreative, e da cambiamenti ambientali più ampi, quali le conseguenze derivanti dai cambiamenti climatici o un cambiamento nelle attitudini sociali (MacLeod, Cooper, 2005). La massima capacità di carico di una destinazione turistica è poi definita dal vincolo più stringente, ovvero quello che per primo si attiva tra quello sociale, economico e fisico (Costa, Manente, 2000).
Quanto appena descritto mette in luce che nella valutazione della capacità di carico turistica si fondono variabili oggettive, che riguardano la determinazione di dati fisici (esternalità fisiche o irrilevanti), e soggettive, che riguardano il processo di trasformazione dei dati fisici in variazione di benessere (esternalità economica o potenzialmente rilevante) (Bimonte, Franzini, 1999). [...]
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La capacità di carico turistica per le aree protette: un' analisi del territorio del Parco Adamello
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Informazioni tesi
Autore: | Simona Ghidini |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Trento |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze economiche per l'ambiente e la cultura |
Relatore: | Roberta Raffaelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 219 |
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