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La collaborazione di Alba de Céspedes a ''Epoca'': Il ''Diario di una scrittrice'' (1958-1960)

Dalla parte di lei. Alba de Céspedes risponde

Negli anni in cui il progetto «Epoca» prende corpo, Alba de Céspedes, conclusa l’esperienza di «Mercurio», vive negli Stati Uniti accanto al marito Franco Bǒnous, primo segretario dell’ambasciata italiana a Washington, trascorrendo lunghi periodi a Cuba, presso la madre malata. I rapporti con i Mondadori, Arnoldo e Alberto, rimangono comunque stretti e affettuosi, come testimoniano la corrispondenza tra Alberto e la scrittrice riguardo al percorso editoriale di Dalla parte di lei, e la calda accoglienza riservata ad Arnoldo Mondadori in occasione del suo arrivo a New York nel ’49. Pochi anni dopo, nel 1952, mentre «Epoca» passa sotto la direzione del Presidente, Alba de Céspedes rientra a Roma dopo quattro anni di assenza. Il ritorno è salutato da Gino De Sanctis che, proprio sulle pagine del settimanale, nell’articolo-intervista È sempre stata dalla parte di lei dipinge il ritratto di una scrittrice dalla straordinaria sensibilità, non solo nei confronti degli amici ma anche nel rapporto con i lettori, anticipando, e quasi preparando, il pubblico della rivista alla rubrica che, quasi un mese dopo l’uscita dell’articolo, avrà la firma della scrittrice e il titolo di un suo famoso romanzo. Dalla parte di lei. Alba de Céspedes risponde, rubrica di corrispondenza con i lettori, nasce il 28 giugno del 1952 sulle pagine di «Epoca» e segue il successo della zavattiniana L’Italia domanda, rubrica divenuta intanto specchio della società ed eccezionale veicolo di fidelizzazione alla rivista. L’idea di affidare a de Céspedes una rubrica di corrispondenza inizialmente orientata «dalla parte di lei» è di Malgeri, ma Mondadori riesce ad ottenere per sé la collaborazione di un nome affatto sconosciuto al pubblico della rivista, non solo per i suoi successi letterari ma anche per lo spazio pubblicitario ad essi concesso sul settimanale, che divide la paternità editoriale con le opere di de Céspedes. Per la scrittrice la rubrica rappresenta il traguardo di una lunga attività giornalistica, l’occasione di uno spazio fisso su una delle riviste più importanti in Italia, concesso ad una scrittrice affermata, che può così dire la sua attraverso le risposte date ai lettori. De Céspedes si rivela entusiasta di tale opportunità, soprattutto perché la rubrica diviene la versione pubblica e “in grande” di un dialogo già avviato con i lettori delle sue opere, come racconta De Sanctis sulle pagine di «Epoca»: «Nello scriverle, i lettori e le lettrici le raccontano ampiamente del loro matrimonio, del loro lavoro, della loro vita insomma». Con l’avvio della rubrica il numero delle lettere cresce esponenzialmente, costringendo de Céspedes ad un lungo e faticoso lavoro di lettura che la scrittrice si sobbarca personalmente, considerando ogni lettera un segmento importante della vita del suo autore: «Possono avere scritto in un momento molto importante, decisivo per la loro vita. Spesso, per salvarci o perderci, basta una parola». L’accostarsi alla vita altrui è un momento vissuto con grande serietà, quasi come un rito, come lei stessa rivela ai suoi lettori: quando le lettere dirette a questa rubrica mi giungono, ogni mattina, io cerco di fare pace e silenzio attorno a me, prima di sedermi per aprirle. Non strappo mai distrattamente le buste, le apro con un tagliacarte, delicatamente, con molto rispetto della confidenza che contengono, quasi temendo di far male. E quando leggo, sono tutta tesa nel desiderio, nella buona volontà di capire, di aiutare a capire. La fatica non indifferente di leggere un numero di lettere non inferiore a dieci al giorno, spesso lunghe e scritte a mano con una grafia non sempre cristallina, viene ricompensata dalla possibilità di risalire, attraverso la schedatura per soggetto della corrispondenza, a una statistica dei problemi e degli interrogativi più diffusi, strumento quanto mai utile alla scrittrice, che afferma: «Questa rubrica rappresenta per me un lavoro non indifferente, ma devo confessare che è una fonte di grande soddisfazione e che attraverso di essa riesco a tenermi veramente al corrente di tutti i problemi e le crisi della nostra generazione, nel nostro paese, e questo mi è molto utile anche per il mio lavoro di scrittore». L’identità di scrittrice rimane salda nel rapporto con i corrispondenti della rubrica, anche se alle questioni che riguardano da vicino le sue opere si sostituiscono argomenti culturali di portata generale e all'esercizio della critica si preferisce l’indicazione di criteri di giudizio.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La collaborazione di Alba de Céspedes a ''Epoca'': Il ''Diario di una scrittrice'' (1958-1960)

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Informazioni tesi

  Autore: Grazia Nicotra
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Lettere
  Relatore: Laura Di Nicola
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 106

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