Per un progetto territoriale del sito archeologico di Paestum

Oggi la cultura è a disposizione di tutti; è soprattutto un modo per sovvenzionare il suo stesso progresso, e il turista è la chiave principale per continuare a costruire la memoria del proprio paese.
Per capire meglio come è avvenuto il passaggio dall'archeologia come materia accademica all'archeologia come prodotto turistico, e quindi dell'aumento del consumo culturale, è necessario prendere in considerazione il cambiamento degli stili di vita, l'aumento del livello d'istruzione e la domanda proveniente da paesi emergenti.
Al di là della dimensione economica, bisogna considerare il ruolo sociale della cultura. Diversi studi hanno dimostrato che nell'ultimo secolo si è assistito ad una riduzione dei ritmi lavorativi e, come conseguenza del miglioramento delle condizioni di lavoro, si è avuta un'estensione del tempo libero e quindi un aumento della domanda di prodotti culturali.
A Paestum gli impieghi di queste tecnologie nei musei e nel sito archeologico sono ancora molto limitati, pur avendo il nostro paese una leadership riconosciuta a livello internazionale in fatto di imprese, prodotti ed applicazioni tecnologiche specifiche per il settore del patrimonio culturale.

"Lo strumentario di molti luoghi d'arte, di molti operatori del settore è desolatamente rimasto lo stesso, ancora troppo spesso impermeabile al cambiamento"

scrive al riguardo Antonio Lampis

"Gran parte dei curatori e degli altri operatori professionali fondano la loro formazione sulla museologia tradizionale ed è da lì che hanno mutuato metodologie e abitudini ormai desuete, aggiungendovi la crescente tendenza a rivolgere la propria attenzione non tanto al consumatore finale del proprio lavoro, ma ai colleghi e ad altri operatori specializzati".