Il lettore-protagonista: dalla narratologia alla narrativa in Calvino e altri casi esemplari
Dal lettore alla lettura
Il lettore, in quanto tale, non è soltanto il co-protagonista dell’opera d’arte generata dall’autore, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, ma è, ancor prima di questo, protagonista indiscusso della sua lettura.
Il termine latino legere significa, prima ancora di leggere, “percorrere” e “raccogliere”, “fare un fascio”27: lo sguardo si sposta lungo la sequenza delle righe, o si concentra su settori del testo, e gli occhi devono raccogliere le lettere dell’alfabeto e legarle in sillabe. Questo procedimento comporta dei ritmi, quando è sequenziale, ma può consentire anche tutti gli scarti desiderabili, in quanto, come sosteneva già Quintiliano, la lettura è un atto libero e non trascorre sotto l’impeto dell’azione; e più volte è consentito ripetere, sia che si abbiano dei dubbi, sia che si voglia fissare qualcosa in mente.
L’universo della lettura è complesso e molteplice, tante quante sono le letture e tanti quanti sono i lettori, ma proprio per il suo carattere universale, rappresenta un’attività così specifica della specie umana, che nessuno ne dovrebbe rimanere escluso. Ma cosa significa “saper leggere”? Non certo la sottomissione passiva al libro, e neppure l’esercizio meccanico della strumentalità; ma, piuttosto, il capire, il sentire, il volere, il personalizzare, cioè il vivere in modo più liberamente eletto, come è nel senso più profondo della parola legere, che implica una scelta28.
La lettura è un’attività altamente specializzata e complessa a cui veniamo addestrati a partire dai primi mesi di scolarizzazione nel nostro sistema educativo. Leggere non vuol dire semplicemente riconoscere dei segni, ma significa interpretare quei segni e assegnare ad essi un significato. Affinché si compia il processo interpretativo occorre che chi legge unisca il suo mondo mentale e di conoscenze col mondo di conoscenze rappresentato nel testo. Ecco perché la lettura migliora leggendo, vale a dire che, nel corso delle nostre esperienze, aumentano anche le nostre conoscenze, aumenta la nostra enciclopedia ed ecco perché le letture vanno dosate per grado di difficoltà in base ai progressi compiuti.
27 M. Lavagetto, Il testo letterario, Laterza, Roma, 2004, p. 108.
28 F. Boschi, Psicologia della lettura. Studi e ricerche sulle capacità del lettore abile e maturo, cit., p. 6.
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Il lettore-protagonista: dalla narratologia alla narrativa in Calvino e altri casi esemplari
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Informazioni tesi
Autore: | Marina Micheli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Simone Casini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 134 |
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