Una lettura clinica delle principali teorie evolutive della sessualità: il caso di Dan

In Origine della Specie Darwin (1872) descrive l’incessante lotta per la sopravvivenza cui tutti gli esseri viventi sono soggetti a causa della limitatezza delle risorse; sopravvivono solo coloro che appartengono a una variazione biologica spontanea che li rende più idonei alla lotta, mentre i meno idonei sono eliminati. Non farà cenno alla specie umana fino alla pubblicazione di Origine dell’uomo, opera in cui il naturalista formula l’ipotesi per cui l’essere umano discende da un quadrupede caudato arboricolo, cercando di ricostruire l’evoluzione biologica fino alle presenti razze umane. L’importanza di questo scritto risiede anche nel fatto che il centro di gravità è spostato dalla lotta per la sopravvivenza al concetto di selezione sessuale, secondo il quale gli individui più robusti tendono a scegliere le femmine più attraenti in modo da garantirsi il maggior numero di figli. La società viene inoltre descritta come nata dall’istinto dell’amore parentale e filiale, e dall’istinto di mutua assistenza della stessa specie (Ellenberger, 1970).
La teoria freudiana delle pulsioni, e in particolare la teoria della sessualità, è fortemente derivata (e influenzata) dalla teoria di Darwin sull’evoluzione: come gli organismi inferiori si evolvono verso forme di vita più raffinate, cosi gli impulsi sessuali e aggressivi animaleschi sono trasformati ed elaborati, dando origine all’intera gamma di attività umane civilizzate (Mitchell, 1988). Freud trasse da Darwin l’immagine di uomini primitivi come esseri bestiali e diede forma a una psicologia basata sul concetto d’istinto (o pulsione) (Mitchell, 2002). E’ interessante notare come il padre della psicoanalisi parta da una teoria che comprendeva esclusivamente il concetto di libido, solo in seguito affiancato da quello di pulsione aggressiva. Darwin fece invece il percorso inverso, laddove in Origine della Specie tutta la sua teoria ruota intorno al concetto di lotta e competizione, solo in seguito, in Origine dell’Uomo, sostiene il processo di selezione sessuale e di formazione della società tramite meccanismi di affiliazione (Ellenberger, 1970).