Intercultura nella Scuola dell'Infanzia: il Punto di Vista dei Genitori.
Cultura e Identità
Il mito della Torre di Babele, narrato nel libro della Genesi, descrive bene il concetto di “pluralità di culture”, esso narra della divisione delle società umane in parti che non riescono più a intendersi. Nel mito l’incapacità di comprendersi è dovuta simbolicamente alla mescolanza di lingue; oggi, però, potremmo estendere tale concetto e includere, oltre al linguaggio, desideri, atteggiamenti, ideologie (Vigna, 2011).
Il mondo attuale è diventato sempre più multietnico: le varie minoranze, con la propria lingua e le proprie tradizioni, convivono sullo stesso territorio, spesso rischiando di non intendersi. Gli individui si confrontano ogni giorno con la “differenza” e la sfida di oggi è quella di far della differenza una risorsa.
«L’irruzione della differenza […] rappresenta […] il segno dell’ingresso in una nuova era nella quale inventiamo e inventeremo sempre più le nostre identità» (Wieviorka, 2002).Il concetto di “cultura” nel corso della storia si è modificato e ha assunto varie forme (Mantovani, 2004). Nonostante lo scopo del presente lavoro non sia quello di ripercorrere l’intero excursus storico e concettuale del termine “cultura”, analizzeremo alcuni punti importanti ai fini della comprensione del testo. Un punto importante è la distinzione che venne proposta da J. G. Von Herder, durante il romanticismo tedesco, tra il concetto di Kultur e il concetto di Zivilization.Con kultur venivano intesi i valori condivisi, il linguaggio e i simboli di un popolo, potremmo oggi dire l’identità del popolo stesso; mentre, all’opposto, il termine zivilization indicava i beni materiali di una determinata società. A tal proposito, ha avuto un certo successo la metafora dell’iceberg (Triandis, 1972 cit. in Castiglioni, 2009) per riferirsi alle due parti componenti la cultura: una soggettiva, al di sotto del livello del mare, corrispondente alla kultur romantica, e una oggettiva, occupante la zona emersa dell’iceberg e corrispondente alla zivilization romantica.Con “cultura soggettiva”, nello specifico, ci riferiamo, a esempio, alle relazioni di genere e di ruolo, agli stili di linguaggio verbale e non verbale, al rapporto con la natura e con gli animali, al senso del tempo e dello spazio, ecc…
Mentre, quando parliamo di “cultura oggettiva”, pensiamo a tutto ciò che si riferisce ai simboli e alle espressioni artistiche di un popolo. Jedlowski su questo argomento scrive: «La cultura oggettiva è la cultura oggettivata nei prodotti dell’uomo […]. La cultura soggettiva si manifesta, viceversa, entro un soggetto concreto: è ciò che questi sa per averlo imparato, per averlo vissuto, o per averlo elaborato personalmente. La cultura soggettiva dipende da quella oggettiva nella misura in cui ciascuno diviene “colto” solo facendo propri i contenuti di quest’ultima, ma ne è anche radicalmente diversa, poiché consiste in una qualità personale…» (In Crespi, Jedlowski, Rauti, 2000:164)
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Intercultura nella Scuola dell'Infanzia: il Punto di Vista dei Genitori.
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Informazioni tesi
Autore: | Antonino Cascione |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia Dinamico-Clinica |
Relatore: | Cristina Zucchermaglio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 142 |
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