Il concetto di giustizia giuridica in Sant'Agostino

Nel secondo capitolo della nostra ricerca abbiamo brevemente esaminato alcune risposte che grandi filosofi hanno dato al millenario problema della giustizia ed abbiamo notato su questo problema una tendenza, che potremmo quasi definire pendolare, dal soggettivismo all'oggettivismo nel corso della storia del pensiero.
Tale tendenza dimostra inequivocabilmente l'incertezza dei pensatori sulla necessità di porre il fondamento di questo valore nell'uomo interiore oppure nel la struttura della società.

Sant'Agostino dimostra una spiccatissima tendenza per la prima soluzione, o meglio per l'Ipponate la vera giustizia è solo in Dio, mentre l’uomo, attraverso la scoperta di Dio nella sua interiorità, scopre in se stesso anche il valore della giustizia ed i principi, cui deve conformarsi per vivere rettamente e giustamente.

Questo comporta inevitabilmente che, perché il concetto che andiamo cercando possa considerarsi rispondente alle esigenze espresse nello stesso secondo capitolo quando definimmo la giustizia.come un problema esteriore e mondano, siano necessarie delle considerazioni critiche sulle definizioni agostiniane, affinché, attraverso opportune integrazioni e precisazioni, il concetto del Santo raggiunga una maggiore fondatezza filosofica.

Non è quindi totalmente da rifiutare la risposta che Agostino attraverso le sue opere dà alla domanda che ci siamo posti: essa anzi consente di fissare le fondamenta di un concetto che va ampliato, precisato e meglio definito, ma che ha una sua base assai interessante su cui impostare il discorso.

Agostino dunque innanzitutto dice che la giustizia consiste in un giusto rapporto fra le cose superiori e quelle inferiori e soprattutto dice che soltanto lo stato i cui cittadini vivano rapportandosi giusta mente con le cose è uno stato giusto (1). [...]