La promozione della qualità nella politica agricola comunitaria. Analisi del libro verde sulla qualità dei prodotti agricoli

Il Libro Verde, dopo aver analizzato gli aspetti problematici della disciplina delle indicazioni geografiche, aprendo il dibattito sulle possibili alternative per le modifiche al sistema; introduce l’ ulteriore problema dei criteri per la registrazione delle IG. In primo luogo si prende atto di quella che è la situazione attuale, di forte espansione dell’utilizzo di questi strumenti per la promozione di prodotti agroalimentari e dell’ opportunità di limitare l’accesso ad essi per mantenere intatta la fiducia che l’utenza ripone nel sistema. La proliferazione di indicazioni fan si che spesso non vi sia soltanto una competizione “ verticale “ tra prodotti muniti di IG e prodotti che ne sono privi ma anche una competizione “ orizzontale “ tra diversi prodotti che si fregiano entrambi del logo di indicazione geografica e questo evidenzia come il riconoscimento della indicazione geografica sia condizione necessaria ma non sufficiente per il successo del prodotto stesso.
Ho già introdotto prima, e perciò non mi pare opportuno ripetere, la differenziazione tra prodotti DOP e IGP ; sappiamo perciò come ai fini dell’ottenimento della DOP sia necessario che tutte le fasi della produzione, dalla raccolta delle materie prime alla loro trasformazione e condizionamento, debbano avvenire nello stesso territorio del cui nome il prodotto si fregia. In ogni caso bisogna sempre ricordare come, per poter usufruire della tutela prevista per le indicazioni geografiche, non sia sufficiente che il prodotto abbia una ben definita provenienza ma è necessario che alcune qualità o caratteristiche di esso derivino dall’areageografica di origine : solo in questo caso infatti, il legame tra prodotto e territorio può essere apprezzato dal consumatore alla stregua di un pregio dell’alimento stesso .