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Credenze religiose e popolari nel territorio Mondragonese

Credenze popolari tra magia, superstizione e religione

Nella tradizione popolare spesso magia e religione risultano formare un unico connubio.
Stabilire così i confini che separano la religione dalla magia è una questione insolubile, o per lo meno è tale quando si entra in certe sfumature rituali, che rispondono solo in parte ad alcune definizioni. In realtà le preghiere, le promesse non sono altro che azioni che hanno lo scopo di forzare una potenza soprannaturale, purchè intervenga in nostro favore. Di questo potere sovrano sulle anime anche i mortali, nella concezione popolare, possono disporre, solo che siano capaci di trovare un mediatore in grado di farsi ascoltare e servire da essi.
Fra le credenze relative a questi mediatori, mitici o leggendari, o persone dotate di magici poteri, è importante sottolineare la presenza di una figura che ha trascinato dietro di sé un complesso di elementi macabri, osceni e fantastici: la janara, ovvero la strega.
Il termine strega deriva da strix, voce latina, che è l'uccello notturno in quanto le streghe potevano assumere l'aspetto di un volatile dopo che avevano cosparso il proprio corpo con uno speciale unguento fatato; mentre il termine dialettale janara deriva da "dianare" con cui si indicavano nell'antichità danze orgiastiche in onore di Diana Tifatina.
Ma al di là dell'etimologia, viene spontaneo sapere chi fosse la strega; per Adalberto Pazzini la personalità della strega rispecchia il Medioevo, poiché la tragedia, la sua tragedia è assai più profonda di quanta appaia all'inesperto osservatore, non solo per la fine tragica al rogo, che attendeva tutte coloro che si dedicavano a quest'esercizio, ma anche perché in essa si rispecchia quell'indomita volontà di conoscere e agire che animò la psicologia medievale. Il Rinascimento cominciò a credere in Dio e ai demoni, ai testi sacri e alla Patristica, i quali dichiaravano possibile un intervento magico da parte dell'uomo, assistito dal diavolo, sulla natura. Quindi si era predisposti a credere nell'efficacia delle pratiche magiche svolte nei boschi da donne nude o dalle fatture su bambole di cera trafitte con spilli, mentre la Chiesa si limitava a stabilire alcuni compiti devozionali lasciando scoperto l'amore e la salute. E di fronte a questi problemi la ragione non può dare una spiegazione ai vari rapporti sociali e umani, al procedere della vita, all'oscillare dei desideri e alle improvvise reazioni. Ma a questi interrogativi le streghe hanno tentato di dare una risposta, modificando con mezzi estremi situazioni altrettanto assurde.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Credenze religiose e popolari nel territorio Mondragonese

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Informazioni tesi

  Autore: Modestina Pacifico
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Cassino
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Servizio Sociale
  Relatore: Giovanni De Vita
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 87

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Parole chiave

contemporaneità
credenze popolari
cultura
leggende
popolo
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santi
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