Energie Rinnovabili: politica energetica, effetti e prospettive
Contributi comunitari, statali e locali
Sono numerosi gli interventi dell’Unione Europea, dello Stato e delle regioni diretti all’incentivazione nell’uso delle fonti di energia rinnovabili. Si darà breve risalto alle campagne di incentivazione più rilevanti, senza però entrare eccessivamente in dettagli. A livello comunitario, le campagne incentivanti di maggiore rilievo sono il programma LIFE e l’iniziativa NER300.
LIFE è stato introdotto nel 1992 ed ha cofinanziato fino al 2014 più di 4.000 progetti con un capitale investito complessivo pari a circa 3,4 miliardi di Euro. Per il periodo dal 2014 al 2020 il programma LIFE dispone di un budget di 3.456 milioni di Euro ricavato dal budget totale dell’Unione Europea.
Questi fondi contribuiranno allo sviluppo delle tecnologie a basse emissioni di anidride carbonica e al raggiungimento degli obbiettivi posti da “Strategia Europa 2020”. I progetti innovativi finanziati da LIFE coprono fino al 60% dei costi totali. Per accedere ai finanziamenti è richiesto il carattere innovativo dei progetti volti all’attuazione delle politiche e normative comunitarie in materia di ambiente e azione per il clima. Il programma è suddiviso in due sottoprogrammi: AMBIENTE (ambiente e uso efficiente delle risorse; natura e biodiversità; governance e informazione in materia ambientale) e AZIONE PER IL CLIMA (mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici e governance e informazione in materia di
clima).
L’iniziativa NER300 ha avuto inizio nel 2010. È una campagna diretta all’incentivazione di programmi d’investimento in tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio e in tecnologie relative allo sfruttamento delle energie rinnovabili. Sono stati investiti e saranno ancora investiti complessivamente circa 4,5 miliardi di Euro ricavati dalla vendita di quote di emissione di anidride carbonica.
Con i contributi degli stati membri e degli sponsor dei progetti, l’investimento complessivo arriverà a 9 miliardi di Euro entro il 2020. I finanziamenti sono destinati a progetti pilota, progetti di dimostrazione dunque, volti a fornire esempio di efficacia ed efficienza per gli impianti di produzione di energia futuri.
NER300 finanzierà fino al 50% dei costi di costruzione e funzionamento dei progetti, mentre il resto sarà finanziato dai promotori dei progetti e dagli stati membri.
Come descritto in precedenza, gli incentivi alla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile in forma di certificati verdi, conto energia, conto termico e varie tariffe agevolate non vanno ad intaccare il bilancio dello Stato, in quanto questi vengono finanziati direttamente dai consumatori finali dell’energia elettrica attraverso l’addebito nelle bollette elettriche. Però anche lo Stato contribuisce all’incentivazione nell’uso di fonti di energia rinnovabili con il proprio budget. L’intervento di gran lunga più interessante e impegnativo per le casse dello Stato è la detrazione fiscale dall’IRPEF o dall’IRES del 65% per il risparmio energetico.
Di conseguenza possono beneficiarne sia persone fisiche che persone giuridiche. Questo intervento venne introdotto per la prima volta relativamente all’anno d’imposta 2007, quando la detrazione fiscale era del 55% ed era accompagnata da una detrazione fiscale del 20% per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica (frigoriferi e congelatori). Dal 2013 la detrazione è stata aumentata al 65%. La detrazione è da ripartire in 10 rate annuali di pari importo. Possono essere detratte spese relative alla riqualificazione energetica degli edifici esistenti (ad esempio spese per la sostituzione di finestre e porte, per il rifacimento degli involucri degli edifici, ecc.) e all’installazione di tecnologie rinnovabili quali i collettori solari per il riscaldamento dell’acqua, gli impianti di climatizzazione oppure gli impianti fotovoltaici. La detrazione fiscale non è cumulabile con alcun altro incentivo e di conseguenza è stata adottata relativamente poco per spese di installazione di impianti fotovoltaici, i quali per essere agevolabili, devono essere posti direttamente a servizio dell’abitazione. Inoltre, dal 2013 è stata introdotta una detrazione dall’imposta per l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica efficiente, però solo se finalizzato all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione.
Per quanto riguarda ancora l’aspetto fiscale, lo Stato agevola gli acquisti connessi all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili con un’aliquota IVA ridotta pari al 10% anziché applicare l’aliquota ordinaria del 22%.
Il D.L. n. 69 del 2013, chiamato “Beni strumentali” o “Nuova Sabatini” ha introdotto agevolazioni per le piccole e medie imprese operanti in ogni settore produttivo, le quali realizzano investimenti in macchinari, impianti, attrezzature e beni strumentali in genere, fra cui rientrano anche gli impianti fotovoltaici e gli impianti alimentati con altre fonti di energia rinnovabili se funzionali allo svolgimento dell’attività d’impresa. È disponibile fino a fine 2016 un fondo pari a 2,5 miliardi di Euro, incrementabile fino a 5 miliardi di Euro costituito presso la Cassa Depositi e Prestiti.
Le piccole e medie imprese possono ottenere da questo fondo finanziamenti a partire da 20 mila Euro e fino a 2 milioni di Euro. Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) concederà alle imprese che accedono al fondo un contributo a parziale copertura degli interessi dovuti sul finanziamento. Il MISE ha concesso ulteriori incentivi con il bando di efficienza energetica 2015 per le regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia in forma di un contributo in conto impianti per una percentuale massima del 50% delle spese ammissibili relativamente a programmi di investimento in energie rinnovabili e in efficienza energetica fino a 400 mila euro e fino al 31 dicembre 2015. In alternativa, fino al 31 dicembre 2016, concede un finanziamento agevolato sulle spese ammissibili fino al 75%.
Un ultimo incentivo statale a cui vale la pena fare riferimento sono i contributi concessi nel 2015 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per un totale di 100 milioni di Euro a piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti per la riqualificazione e l’incremento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio, nonché per la realizzazione di impianti di produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili.
Gli enti locali sono ulteriori soggetti che incentivano la produzione di energia da fonte rinnovabile. Così gran parte delle regioni hanno previsto nei loro programmi operativi regionali (POR) collegati al fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) incentivi collegati alle energie rinnovabili.
Sia nei precedenti POR che in quello attuale per il periodo 2014-2020 le regioni si sono impegnate a cofinanziare progetti instaurati al fine di raggiungere gli obbiettivi prefissati da “Strategia Europa 2020”. Anche enti locali minori quali le provincie e i comuni si sono impegnati ad incentivare le energie rinnovabili. Così ad esempio la Provincia Autonoma di Bolzano contribuisce in conto capitale per investimenti di risparmio energetico così come la Regione Puglia contribuisce con prestiti agevolati o con sovvenzioni dirette. La Regione Piemonte interviene con contributi in conto capitale e in conto interesse, mentre il Comune di Follonica in Toscana offre riduzioni degli oneri concessori per l’edilizia bioclimatica e il risparmio energetico. Gli incentivi locali sono presenti in pressoché tutto il paese e non si provvederà ad un ulteriore analisi in questa sede.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Energie Rinnovabili: politica energetica, effetti e prospettive
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Informazioni tesi
Autore: | Herbert Winkler |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi Guglielmo Marconi |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze dell'economia |
Relatore: | Antonella Pisano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 168 |
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