Il nuovo framework sul rischio di liquidità delle banche
Contingency Funding Plan
Una volta misurato il rischio di liquidità, esso deve essere efficacemente gestito con strumenti e tecniche adeguati, tra questi assume importanza il Contingency Funding Plan (CFP) che permette all'intermediario di far fronte a un fabbisogno di flusso di cassa inatteso, senza incorrere in eccessivi oneri straordinari, attraverso l'individuazione preventiva di una serie di azioni da svolgere in caso di eventi avversi. Gli step logico-operativi lungo i quali prende forma un piano di emergenza sono:
- definizione e formalizzazione di una strategia di intervento, approvata dagli organi aziendali, che individui specifiche politiche su determinati aspetti nella gestione del rischio di liquidità (esempio: la composizione delle attività e delle passività, la diversificazione e la stabilità delle fonti di finanziamento, i limiti e le condizioni per l'accesso al mercato interbancario);
- mappatura delle diverse tipologie di tensione di liquidità per identificarne la natura (sistemica o idiosincratica) e le voci di bilancio su cui impattano;
- esatta definizione di ruoli, responsabilità e relativi compiti degli organi coinvolti nella strategia di emergenza, la quale deve essere documentata, soggetta periodicamente a revisione, comunicata a tutte le strutture coinvolte;
- stime di back-up liquidity che, in presenza di scenari alternativi, siano in grado di determinare, con sufficiente attendibilità, l'ammontare massimo di liquidità drenabile senza intaccare il patrimonio dell'intermediario9.
In tale prospettiva, il Contingency Funding Plan non è solo una leva operativa di risposta al rischio di liquidità ma poiché ne influenza, in qualche misura, l'esito e la profondità può essere considerato anche un vero e proprio strumento di mitigazione dello stesso.
Il protagonista della definizione del piano di funding a medio-lungo termine è la funzione di ALM, la quale, però, deve prevedere momenti di confronto e concertazione dei lavori con la pianificazione finanziaria, il controllo di gestione e la tesoreria.
Dopo aver analizzato da un punto di vista qualitativo il rischio di liquidità e le misure adottate per la sua gestione dal Liquidity Risk Management, passeremo ora all’analisi delle principali regole quantitative relative a tale rischio attraverso l’esposizione del nuovo framework regolamentare.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il nuovo framework sul rischio di liquidità delle banche
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Informazioni tesi
Autore: | Concetta Scapellato |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Sebastiano Mazzù |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 37 |
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