Profili Normativi del Cyberspazio a Livello Internazionale, Europeo ed Italiano
Contesto Italiano
Benché l'assetto normativo in relazione al cyberspazio risulti ancora fluido e incerto, appare opportuno concludere la trattazione analizzando brevemente come l'Italia si stia adeguando agli obblighi derivanti dal diritto sovranazionale.
In conformità con quanto disposto dall'articolo 7 della Direttiva NIS, nel gennaio 2013 è stato adottato il “Quadro Strategico Nazionale per la Sicurezza dello Spazio Cibernetico”, deputato a individuare i profili e le tendenze evolutive delle minacce e delle vulnerabilità dei sistemi e delle reti d'interesse nazionale, specificando i ruoli ed i compiti dei diversi soggetti (pubblici e privati) coinvolti ed individuando gli strumenti e le procedure adatti a perseguire l'accrescimento della robustezza e della resilienza del sistema Paese.
A tale documento è stato fin da subito allegato il “Piano Nazionale per la Protezione Cibernetica e la Sicurezza Informatica”, ma, nei primi mesi del 2017, si è assistito ad un suo rilevante aggiornamento alla luce della “Direttiva Recante Indirizzi per la Protezione Cibernetica e la Sicurezza Informatica Nazionali” (cosiddetto “Decreto Gentiloni”). Tale intervento è stato dettato dalla necessità di adeguare e migliorare l'approccio italiano in un'ottica propedeutica e preparatoria all'entrata in vigore della Direttiva NIS, riorganizzando e semplificando l'architettura delle istituzioni deputate alla protezione dello spazio cibernetico nazionale.
Le principali direttrici della revisione hanno riguardato la progressiva unificazione ed il potenziamento dei CERT pubblici, la contrazione della catena di comando per la gestione delle crisi cibernetiche e la formulazione di un indirizzo operativo (il quinto degli undici del Piano) volto ad istituire e coordinare tutte le strutture previste dalla Direttiva NIS, dedicando particolare attenzione al Nucleo per la Sicurezza Cibernetica (NSC), in qualità di punto di raccordo, tanto per gli operatori del contesto italiano, quanto per i rapporti con gli altri Stati ed i vari enti sovranazionali.
A tal proposito, la rimodulazione degli organi che contraddistinguono il sistema ed il suo approccio alla gestione delle crisi, ha comportato la soppressione del NISP-cyber e l'attribuzione delle sue funzioni al Dipartimento per le Informazioni della Sicurezza (DIS), che trova il suo posto proprio all'interno del NSC, così da “semplificare la governance attraverso l'accorciamento della catena decisionale e la razionalizzazione dei processi di lavoro, sia di carattere ordinario, sia per la risposta emergenziale ad eventi cibernetici”.
All'ente sono state dunque attribuite funzioni di programmazione e pianificazione operativa della risposta alle crisi, di monitoraggio e risposta ad eventuali incidenti, di valutazione delle capacità di condivisione di informazioni da parte di tutti gli operatori del settore e di trasmissione di tali comunicazioni alle strutture competenti. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Profili Normativi del Cyberspazio a Livello Internazionale, Europeo ed Italiano
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Informazioni tesi
Autore: | Federico Mirabella |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Master in Protezione Strategica del Sistema Paese - Cyber Intelligence e Sicurezza delle Infrastrutture Critiche |
Anno: | 2018 |
Docente/Relatore: | Corrado Giustozzi |
Istituito da: | Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale (SIOI) |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 35 |
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