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Risorse immateriali e valore

Conoscenza individuale e conoscenza organizzativa

Le conoscenze “incorporate” nel sistema umano si distinguono in conoscenze “individuali”, ovvero quelle possedute dal singolo operatore, e conoscenze “organizzative”, relative ad un gruppo di individui legati tra loro da relazioni produttive in quanto operanti, ad esempio, nel medesimo reparto, ovvero facenti parte della stessa organizzazione.
La conoscenza individuale nasce da processi di apprendimento legati all’esperienza che l’operatore aziendale accumula nello svolgimento di determinate attività.
L’apprendimento si compone di due livelli:
- il know-how, cioè la capacità fisica dell’operatore di svolgere determinate azioni (“saper fare”);
- know-why, cioè la capacità di comprendere il perché di una determinata esperienza e di applicare tale nuova conoscenza.
Esistono conoscenze spiegabili, “codificabili” dal soggetto che le possiede e altre conoscenze, denominate “tacite”, che l’individuo non è in grado di esprimere e condividere. La conoscenza tacita, anche se inespressa, costituisce “uno schema implicito che orienta le decisioni degli individui”.
Come si giustifica il carattere tacito di tale conoscenza? Esistono fondamentalmente due ragioni:
- la scarsa capacità dell’operatore di comunicare tale conoscenza, sia mediante il linguaggio naturale, sia attraverso l’utilizzo di strumenti di comunicazione, come la scrittura, la codificazione informatica, ecc.;
- l’inconsapevolezza, da parte del soggetto, di possedere tali conoscenze, le quali vengono sfruttate inconsciamente nell’esercizio di certe attività.
Il carattere tacito delle conoscenze individuali comporta per l’impresa la necessità di stimolare l’operatore ad esplicitare e, conseguentemente, a diffondere tali conoscenze, laddove possibile, onde evitare di perderle a fronte dell’uscita dell’individuo dall’azienda, con il rischio ulteriore che le imprese concorrenti se ne approprino.
A differenza delle conoscenze individuali, le conoscenze organizzative sono proprie di una molteplicità di soggetti collegati tra loro da relazioni produttive. Tali conoscenze possono anch’esse essere, a seconda dei casi, codificabili o tacite. Generalmente esse appartengono alle “routines organizzative”, cioè a quell’insieme di “procedure operative convalidate dalla pratica ripetuta tramite le quali gli operatori coinvolti acquisiscono «per esperienza» le conoscenze relative e sono in grado a loro volta di diffonderle ad altri lavoratori per mezzo della condivisione delle mansioni”. Le conoscenze organizzative coordinano funzionalmente le conoscenze individuali e i fattori produttivi (macchinari, materie prime, ecc.) per lo svolgimento dei processi produttivi. L’espressione “routine” dà l’idea di come, in presenza di determinati stimoli, l’operatore tende a reagire compiendo azioni in modo automatico, senza una preventiva fase riflessiva, per effetto della ripetitività con cui tali stimoli si presentano.

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Risorse immateriali e valore

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Informazioni tesi

  Autore: Stefano Rossi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze dell'economia
  Relatore: Federico Fontana
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 224

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Parole chiave

conoscenza
fabbisogni
immateriale
intangibilita
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