La Banca Islamica: Fattore di Integrazione e di Cooperazione tra l'Italia e la Tunisia
Confronto tra la Banca Islamica e la banca tradizionale
Mettendo a confronto la Banca Islamica con la banca tradizionale da un punto di vista quantitativo, cioè della sua diffusione nel mondo, è chiaro che la seconda ha una espansione maggiore rispetto alla prima, anche per ragioni storiche e temporali. Da un punto di vista qualitativo, alcuni ritengono che il fenomeno dell'economia islamica non abbia apportato nessuna modifica significativa allo scenario mondiale, scontrandosi, però, con quelli che sostengono che tale tesi non trova una continuità in quanto non tiene conto di alcuni fattori fondamentali: primo fra tutti, in proporzione alla presenza di banche tradizionali, le banche islamiche sono ancora minoritarie, non abbastanza per poter rivoluzionare l'economia in un periodo breve. Inoltre, queste istituzioni stanno vivendo i primi anni della loro vita, nei quali è ancora importante la valutazione delle misure da adottare per essere il più vicini possibile alla legge islamica. Non per ultimo, bisogna anche considerare che il più delle volte gli istituti bancari islamici non vengono supportati dai governi, dal sistema di tassazione, e dalle banche centrali dei vari paesi, ma vengono solo gestiti da particolari permessi. Come si è già detto, comunque, la diffusione della Banca Islamica ha conosciuto un rapido sviluppo nelle ultime decadi, e le previsioni per il futuro sono positive.
Da un punto di vista qualitativo, la Banca Islamica è diversa dalla banca tradizionale perché è differente la sua missione e i suoi obiettivi. Infatti, deve garantire la stabilità economica, finanziaria e politica della comunità, facendo riferimento ai dettami di Allah, mentre la banca convenzionale si basa su principi elaborati dall'uomo. Si può dire, dunque, che la banca convenzionale si concentra maggiormente sugli aspetti economici e finanziari delle transizioni, avendo come unico fine il massimo profitto, mentre la banca islamica, sebbene miri ad un guadagno, dà, allo stesso tempo, la medesima importanza alla dimensione etica, morale, sociale e religiosa. Non a caso, tra le operazioni della banca islamica, vi è anche quella di occuparsi della Zakāt, mentre l'altro genere di istituto non si occupa di tasse solidali.
Il chiaro e principale motivo di divergenza tra i due sistemi bancari è quello che riguarda l'interesse: la banca convenzionale è detta "interest based" proprio perché è attorno alla gestione degli interessi che si regge, mentre quella islamica non opera in denaro, ma in rapporti, in collaborazioni. Dal momento che il tasso di interesse è fisso e prestabilito presso la banca tradizionale, viene data poca importanza allo sviluppo di competenze nei progetti di valutazione, mentre dato che la banca islamica condivide il guadagno, ma anche la perdita, dà più importanza a sviluppare progetti di valutazione per la realizzabilità dei progetti. Pertanto, le operazioni che avvengono nell'economia occidentale non sono strettamente legate a dei beni o servizi, per cui avrà dei vantaggi di libertà e facilità nello scenario globale, incitando una massimizzazione rischiosa, instabile e incerta dei profitti, senza restrizioni di nessun genere.
Infatti, la Banca Islamica non può concedere prestiti superiori alle reali possibilità del debitore proprio in rispetto del divieto dell'azzardo, mentre nelle banche convenzionali questo fattore viene ignorato dal momento che si ritiene improbabile che tutti i depositari richiedano il denaro nello stesso momento, quindi si azzarda a prestare una somma che supera le reali possibilità del debitore. Pertanto, l'economia islamica è garantita dagli attivi, mentre quella convenzionale e capitalista dall'idea che le banche e gli istituti finanziari trattano soltanto la moneta. L'Islàm, invece, non riconosce la moneta come l'oggetto del commercio, in quanto non ha un'utilità intrinseca è solo un mezzo di scambio. Come conseguenza, ogni tipo di pratica finanziaria nel sistema islamico crea dei beni reali.
Un altro importante punto da mettere in evidenza nel confronto tra Banca Islamica e banca convenzionale è il diverso modo di vedere la relazione tra il cliente e il creditore, o tra l'imprenditore e il capitale. Secondo il sistema economico capitalista il capitale e l'imprenditore sono due fattori di produzione differenti e separati. Chi fornisce il capitale, prende interessi fissi a prescindere da come andranno le cose, mentre l'imprenditore ha il diritto di avere il profitto o la perdita in base agli esiti del suo progetto. L'Islàm, invece, considera ogni persona che fornisce capitale come fattore produttivo, che ha il diritto di condividere il profitto in base ai risultati delle operazioni, ma allo stesso tempo assume il rischio di perdita. Quindi cliente e banca non hanno il ruolo di creditore e debitore, come avviene per la banca tradizionale, ma quello di collaboratori.
Ad ogni modo, tanto la Banca Islamica, quanto la banca convenzionale amministrano l'economia, fungono da intermediari nella finanza, hanno sviluppato delle tecniche per investire denaro e trarne profitto e comunque bisogna ricordare che tutti i servizi di una banca tradizionale che non hanno a che fare con gli interessi sono attivi nella Banca Islamica.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La Banca Islamica: Fattore di Integrazione e di Cooperazione tra l'Italia e la Tunisia
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Informazioni tesi
Autore: | Sonia Li Veli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | UKE - Università Kore di Enna |
Facoltà: | Lingue e Culture Moderne |
Corso: | Lingue e culture moderne |
Relatore: | Abdelkarim Hannachi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 126 |
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