Analisi di dati sperimentali e modellazione di pirolisi di polietilene

Si possono fare diverse considerazioni osservando i risultati:

- Il sistema descritto presenta un comportamento che può essere diviso temporalmente in due fasi: quella iniziale, caratterizzata dalla formazione preferenziale di etilene, e accompagnata dal consumo delle classi di oli, e quella successiva in cui, a tempi non perfettamente coincidenti cominciano a prodursi le altre specie.

- La stechiometria delle reazioni introdotte sembra non adattarle perfettamente al meccanismo di base. Molte reazioni riportate da Belohlav sembrano non avvenire, o avvenire lentamente fintanto che tutte le classi non siano consumate; i due sistemi di reazione non procedono perfettamente in parallelo, ma parzialmente in serie.

- Viene ribadita l’importanza di descrivere correttamente la formazione dell’H2, specie che ha impatto notevole su tutto il meccanismo e su diversi equilibri.

Modellazione

- La modifica al modello mette in luce anche alcune debolezze del meccanismo di base: si può notare ad esempio una produzione di specie come il ciclopentadiene (C5H6) sicuramente eccessiva. A ben vedere il meccanismo di Belohlav, il ciclopentadiene è una specie presente solo come prodotto (non viene consumata da nessuna reazione). Ciò è fisicamente errato, e può portare ad errori come questo.

In conclusione i profili, pur senza fare alcun confronto con i dati sperimentali, dimostrano da una parte alcuni aspetti interessanti, segnatamente la presenza di massimi di olefine prodotte, e un’evoluzione verso un equilibrio la cui composizione è caratterizzata principalmente da metano e idrogeno; dall’altra denotano anche alcune lacune importanti del modello.