L'uranio impoverito in ambito militare: effetti sulla salute
Comportamento metabolico dell'Ui
L’inalazione e l’ingestione sono le vie principali di annessione di sostanze polverizzate. Quando una bomba all’UI brucia, produce un’enorme quantità di nanoparticelle in forma di aerosol. Delle particelle disperse in forma di aerosol, il 60% misura meno di cinque micron di diametro (le particelle di dimensioni inferiori a 10 micron vengono considerate respirabili). Le particelle sospese vengono inspirate e quelle di dimensioni ridotte vengono bloccate negli alveoli polmonari dove, per quanto concerne la loro frazione dimensionalmente grossolana, vale a dire qualche micro o decina di micron, sono di norma fagocitate dai macrofagi. Una volta divorati questi corpi estranei, i macrofagi non riescono, però, né a degradarli né a distruggerli, perché quei granelli sono costituiti da sostanze non biodegradabili.
Secondo la dottoressa Antonietta Morena Gatti2, le particelle di dimensioni nanometriche se respirate, in un minuto passano la barriera polmonare e in un’ora sono già al fegato e da qui attraverso la circolazione del sangue, passano in tutti gli organi interni. Quindi possiamo avere problemi a livello del pancreas, della milza, a livello della tiroide, dei linfonodi, ma anche a livello del cervello per assenza di barriere in grado di filtrarle. Secondo il Modello dell’ICRP, il 25% delle particelle di uranio viene subito eliminato attraverso l’emissione di aria, il 50% viene trasportato nella parte superiore della faringe,dove può essere eliminato attraverso il muco oppure ingerito, e il restante si ferma nell’albero bronchioalveolare.; di quest’ultima parte, il 10% raggiunge la circolazione sistemica, mentre il 15% risale al nasofaringe tramite espettorazione e attraverso i movimenti ascendenti dell’epitelio ciliare. Le componenti solubili dell’uranio vengono assorbite dalla circolazione sistemica, mentre quelle meno solubili sono trattenute all’interno del sistema respiratorio.
Dopo l’inalazione, la via più frequente di contaminazione è l’ingestione. La maggior parte dei proiettili esplosi non vanno a segno e penetrano nel terreno. Il metallo si ossida e si polverizza e quindi entra facilmente nella catena alimentare.
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L'uranio impoverito in ambito militare: effetti sulla salute
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanna Lombardo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Cassino |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze del servizio sociale |
Relatore: | Maria Ferrara |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 80 |
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