Memorie coloniali nel Corno d’Africa
Collaborazioni e conflitti nel mondo colonizzato
Il modello collaborazione/conflitti interseca e divide sia il mondo dei coloni, sia quello dei colonizzati. Il mondo dei coloni non può esser visto senza conflitti interni, sia con la popolazione locale, sia con il governo italiano. Per spiegare questa situazione è bene rammentare che i coloni sono una componente della colonizzazione italiana che non sempre ha avuto interessi omogenei; in molti casi essi divenivano agenti autonomi di una politica governativa che non era condivisa interamente alla periferia.
Le interviste non registrano un’ideologia anticolonialistica ad oltranza, anzi sono alcuni degli stessi africani a riproporci i temi della collaborazione, dell’interiorizzazione del mondo coloniale e della non contrapposizione.
Il colonialismo ha inciso anche come valore culturale, non è stato solo un fenomeno politico che ha prodotto un sistema economico, ma ha prodotto pure un’educazione occidentale, per chi si adeguava alle nuove circostanze di vita, come emerge da queste testimonianze:
“Io credo che l’influenza italiana non è stata solo fisica, ma anche psicologica e mentale, sull’Etiopia, perché il modo di pensare della gente, di ragionare, di guardare le cose è oggi differente.”
[...]
La testimonianza può anche documentare una visione subalterna non in contrasto con la storia ufficiale, per questo molti interlocutori testimoniano la loro collaborazione ed adattamento al colonialismo, mettendo così in atto una strategia di sopravvivenza.
[...]
Analizzando le dinamiche della presenza missionaria nell’Africa Orientale si può notare come fra le esigenze di apostolato dei missionari e le esigenze dell’amministrazione coloniale prevalessero gli elementi di antagonismo e di conflittualità rispetto a quelli di collaborazione.
Il primo elemento di contrasto fu sicuramente l’irrinunciabile volontà dei missionari di affermare un modello culturale e religioso in competizione con i modelli locali.
Il modello di organizzazione europea e cattolica della società metteva in discussione i principi locali di stratificazione gerarchica di quella africana. Tale processo di destabilizzazione determinò alcune conflittualità con l’amministrazione, che mirava ad una gestione il più possibile pacifica dei territori e delle popolazioni sottomesse, attraverso la pax coloniale.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Memorie coloniali nel Corno d’Africa
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Informazioni tesi
Autore: | Pier Paolo Vettori |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze storiche |
Relatore: | Irma Taddia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 63 |
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