Clonazione animale e sicurezza alimentare
Clonazione: effetti sugli animali
La scarsa efficienza della tecnica TNS e la difficoltà nel comprendere tutti i meccanismi biologici è da ricercare sia nella difficoltà di standardizzare tutte le variabili, quali la scelta del protocollo, l'abilità dell'operatore, la qualità dell'ovocita e della cellula donatrice (Galli et al., 2003a; Houdebine, 2008), che nelle alterazioni epigenetiche durante la riprogrammazione del genoma (EFSA, 2008; Solomon et al., 2009). Per questi motivi si calcola che solo il 5% di cloni bovini trasferiti allo stadio di blastociste sopravviva fino al termine della gravidanza con un alto tasso di mortalità embrionale, perinatale e neonatale, cosi come numerose sono le anomalie nello sviluppo e nell’accrescimento dei cloni nati, eventi, questi che possono manifestarsi anche dopo lungo tempo.
Nel primo trimestre di gravidanza il tasso di aborto è molto più alto (60%) con la clonazione rispetto ad altre tecniche di fecondazione assistita e le cause sembrano essere dovute ad insufficienze placentari, dimostrate dal ridotto sviluppo dei cotiledoni. Gli aborti possono manifestarsi anche durante tutto il periodo di gestazione, in numero ridotto ma costante, e sembrano essere associati a fenomeni di ipertrofia placentare, anomalie cotiledonari e ispessimento del cordone ombelicale, come mostrato in figura 4 (Schmidt, 2007; Farin et al., 2006;Edwards et al., 2003; Chavette - Palmer et al., 2002; Heyman et al., 2002; Galli et al., 2003b).
Da uno studio condotto da Park et al. (2005) emerge che tali problematiche sono frequenti anche nella tecnica del trasferimento nucleare somatico applicato alla specie suina. La figura 5 riporta alcune delle anomalie fenotipiche più frequentemente evidenziate a carico degli arti (flessione tendinee, deformità e polidattilia) e della testa (rinite atrofica, deviazione del naso, cerebromeningiti). Frequenti cause, queste, di aborto o di mortalità neonatale, date le notevoli difficoltà che comportano alla stazione e alla suzione del colostro.
Park et al. inoltre, hanno monitorato il periodo di gestazione con esami ultrasonografici a partire dal 28° giorno di gravid anza e ripetuti al 33°, 37° e 44°giorno. Da queste valutazioni gli aut ori hanno stimato che il tasso di aborto più alto (29%) si registra attorno al 45° giorno a causa di displasie e deformità d’organo incompatibili con la vita (figura 6). La fase del parto, invece, sembra essere particolarmente difficoltosa soprattutto nella specie bovina, con frequenti distocie che richiedono, nel rispetto del benessere animale il ricorso al cesareo. Si è notata una certa omogeneità nelle cause che portano a morte i vitelli clonati nel periodo perinatale, tra le più ricorrenti sono state descritte insufficienza respiratoria con iperventilazione e insufficienza cardiaca con dilatazione del ventricolo sinistro, ipertensione polmonare e tachicardia.
Oltre a questo si registra un ritardo del riflesso alla suzione, una maggiore predisposizione alle infezioni per precoce atrofia timica e ritardata risposta immunitaria che si estrinseca con ruminiti, abomasiti ed altre patologie. Degno di nota appare anche il riscontro di eccessivo incremento delle masse muscolari con alterazione nella composizione delle fibre muscolari, displasia cerebellare e malformazioni scheletriche e facciali (Solomon et al., 2009; Young et al., 1998). Secondo uno studio condotto da Garry el al. (1996) su 40 vitelli Brangus, le gestazioni prolungate, le difficoltà al parto e la necessità di ricorrere a taglio cesareo trovano spiegazione anche nell’elevato peso dei vitelli alla nascita. Infatti, 34 dei vitelli in esame, nella loro prima ora di vita, presentavano segni di disvitalità e difficoltà alla stazione quadrupedale con ipossiemia, ipoglicemia, acidosi metabolica e ipotermia, tali da necessitare cure mediche.
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Clonazione animale e sicurezza alimentare
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Informazioni tesi
Autore: | Sofia Strubbia |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Camerino |
Facoltà: | Medicina Veterinaria |
Corso: | Medicina Veterinaria |
Relatore: | Anna Rita Loschi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 104 |
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