La consulenza finanziaria: dal promotore finanziario al consulente indipendente
Classificazione della clientela e test di adeguatezza e appropriatezza
Tra le novità introdotte dalla MiFID c'è anche la nuova disposizione che prevede l'obbligo, da parte di tutti gli intermediari, di classificare ciascun cliente all'interno delle seguenti categorie:
- clienti al dettaglio;
- clienti professionali;
- controparte qualificata.
Fra le regole di condotta imposte dal legislatore agli intermediari c'è anche una procedura di corretta classificazione del cliente, così da poter assicurare allo stesso una adeguata protezione e relative disposizioni in merito all'esecuzione degli ordini.
Il livello di tutela è inversamente proporzionale al livello di qualificazione degli investitori: ad esempio sarà più elevato nei confronti dei clienti al dettaglio, mentre si ridurrà nelle classi di investitori professionali.
Il legislatore ha posto un maggiore interesse nell'intervenire direttamente in difesa delle parti più deboli, e, dunque, maggiormente esposte a rischi, lasciando maggiore autonomia a quegli investitori che non necessitano di un'elevata tutela, in quanto si possono definire professionali, in relazione alle loro maggiori conoscenze e competenze professionali nel settore.
I clienti al dettaglio sono ritenuti privi di strumenti tecnici adeguati alla conoscenza del rischio connesso all'investimento. La legge, però, non ne dà una classificazione precisa indicando quali sono le categorie di riferimento.
Questa è un'evidente mancanza, infatti, questa categoria, essendo definita in modo residuale, si forma per esclusione rispetto alle altre due categorie di classificazione, che invece sono ricavate analizzando le competenze professionali personali del cliente e soprattutto la sua capacità o meno di valutare in modo consapevole l'orientamento del proprio investimento.
La seconda categoria di qualificazione è rappresentata dai clienti professionali che, data la loro esperienza in campo finanziario, possiedono un grado di conoscenza superiore rispetto ai clienti al dettaglio. Sono tutti coloro che dimostrano di avere una adeguata competenza che permette loro di prendere autonomamente, e in modo consapevole, le decisioni riguardo agli ordini e in generale in materia di investimenti, con la dovuta conoscenza della propria posizione di rischio.
Questa categoria viene a sua volta suddivisa in sottogruppi: il legislatore ha previsto, ad esempio, una distinzione in clientela professionale pubblica, valutata dal Ministero dell'Economia e della Finanza, e una clientela professionale privata, la cui qualificazione è operata direttamente dalla CONSOB sentita la Banca d'Italia.
A questa categoria di clientela è lasciata la possibilità di richiedere di essere qualificata come clienti al dettaglio, così da ottenere una maggiore tutela da parte degli intermediari.
L'ultima categoria di qualificazione è chiamata “controparte qualificata” ed è rappresentata da un sottoinsieme dei clienti professionali composto da imprese di investimento, enti creditizi e assicurativi, fondi pensione, governi nazionali, banche centrali ed istituzioni internazionali. Il tipo di tutela che viene riconosciuto ai soggetti che rientrano in tale categoria è paragonabile alla tutela limitata ai soli servizi di esecuzione degli ordini dei clienti, negoziazione per conto proprio, ricezione e trasmissione degli ordini.
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Informazioni tesi
Autore: | Leda Zanfranceschi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia Aziendale |
Relatore: | Giuliana Martina |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 112 |
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