Informazione dal basso e citizen journalism. Il caso No-Tav

Il fenomeno del citizen journalism, come si è visto, è nuovo, ma l'idea su cui si basa è la vecchia concezione di “giornalismo civico”, la forma di giornalismo che cerca una maggiore interazione con il pubblico attraverso interviste e sondaggi.

L’approccio al pubblico risulta però controverso, perché, se da una parte i mass media tradizionali tentano di incoraggiare una partecipazione attiva, dall’altra continuano a mantenere un alto grado di controllo sulle informazioni e sull’impostazione dell’agenda setting. Il feedback dei fruitori, limitato negli spazi e nei tempi, non è così un contatto diretto e spontaneo.

Internet ha cambiato le regole del gioco. Il pubblico non si limita più solo a ricevere e, nelle ipotesi migliori, a rispondere alle proposte di interazione dei media, ma assume un ruolo interattivo e partecipativo: crea, distribuisce e valuta le informazioni. Come ha rilevato Tom Curley, direttore dell'Associated Press, in occasione della Conferenza dell'Online News Association: “l'informazione come lezione sta lasciando spazio all'informazione come conversazione”.

Dato che il citizen journalism non è subordinato a regole specifiche, né i suoi autori fanno parte di alcun ordine professionale, non ci sono regole né per quanto riguarda la sua deontologia né per le sue modalità. Anche i canali su cui si esprimono i citizen journalist sono diversi sia per modalità di scrittura, per linguaggio e per canale.

È pertanto difficile isolare delle caratteristiche univoche che descrivano il variegato mondo dei social media, dato che la loro caratteristica principale è proprio l'interattività e il continuo mescolarsi dei contenuti da un canale all'altro. Nei prossimi paragrafi si cercherà di tracciare una classificazione dei principali strumenti attraverso cui si attua il citizen journalism e le loro carattestiche peculiari.