Legame Parentale e Adattamento al Cancro
Che cos’è il Coping
Coping è un’espressione ampliamente usata nel linguaggio comune: letteralmente significa “cavarsela”, “affrontare con successo”.
Nell’ambito di alcune teorie psicologiche ad orientamento cognitivo comportamentale, il concetto di coping ha assunto un ruolo di rilievo come matrice comune di tecniche differenti, centrali per l’adattamento del soggetto all’evento malattia.
Studi clinici hanno identificato differenti modalità di far fronte ad eventi stressanti, tipiche di ciascun individuo, definite appunto stili di coping.
L’importanza dello stile di coping in oncologia è legata al fatto che esso si è rilevato uno dei fattori determinanti nel modulare le differenze individuali di reazione psicologica alla malattia e la qualità della vita dopo la diagnosi di patologia cancerosa, nell’influenzare la risposta e la complicanza ai trattamenti antineoplastici e forse anche il decorso biologico della malattia stessa.
Il termine Coping è stato introdotto in psicologia nel 1966 la R. Lazarus con l’opera “Psychological stress and the coping process”.
E’ un concetto strettamente connesso con quello di stress. Infatti indica l’insieme delle strategie cognitive e comportamentali messe in atto da una persona per fronteggiare una situazione di stress.
In altre parole, si riferisce sia a ciò che un individuo fa effettivamente per affrontare una situazione difficile e dolorosa per la quale non è preparato, sia al modo in cui si adatta emotivamente a tale situazione.
Nel primo caso si parla di coping attivo, nel secondo di coping passivo. In generale il coping attivo è più efficace, dal punto di vista dell’adattamento, quando la fonte dello stress può essere modificata o eliminata, mentre il coping passivo lo è quando la fonte di stress non è evitabile o il soggetto non ha alcuna influenza su di essa. In altre parole, il processo di coping può essere suddiviso in due componenti distinte e contrapposte: la gestione dei problemi e la gestione delle emozioni.
La prima consiste nel cercare di liberarsi del problema; la seconda, nel cercare di liberarsi della sofferenza causata dal problema.
Presumibilmente, le persone ricorrerebbero al coping basato sulla soluzione di riduzione dello stress basato sulla rivalutazione cognitiva e lo spostamento dell’ attenzione.
Nella realtà, il fronteggiamento efficace comprende sia la soluzione del problema che la gestione dello stress.
Ciò accade per la maggior parte delle situazioni difficili che implicano un certo grado di stress. Anche i malati in fase terminale cercano di reagire in modo da alleviare i loro problemi quotidiani e dare un senso al tempo che resta da vivere.
L’impatto emozionale di ciò che è incontrollabile si riduce agendo sugli aspetti della vita che possono essere controllati.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Legame Parentale e Adattamento al Cancro
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Informazioni tesi
Autore: | Fabiola Carioti |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi della Calabria |
Facoltà: | OPERATORE DI SERVIZIO SOCIALE |
Corso: | Scienze del servizio sociale |
Relatore: | Pasquale De Fazio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 50 |
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