Il passaggio dal muto al sonoro nel cinema di Charles Chaplin
Chaplin…il compositore
Da sempre interessato all’aspetto musicale del proprio lavoro in City Lights Chaplin compone per la prima volta l’intera colonna sonora, lavorando a braccetto con il fido collaboratore Arthur Johnston.
Sebbene si sia sempre descritto come un “suggeritore del compositore”, è ormai assodato il fondamentale peso del suo apporto e della cura maniacale che riversa su questa pellicola: City Lights vanta una colonna sonora di straordinaria modernità, capace di giocare con il sincrono nelle straordinarie ritmate gag di Charlot, così come con un respiro romantico proprio dell’umanissima vicenda del povero protagonista e della dolce fioraia non vedente.
Questa è la prima esperienza del grande divo come compositore e soprattutto la prima a essere registrata su una pellicola sonora. Come spiega Chaplin nella sua autobiografia:
Uno dei vantaggi del sonoro consisteva nella possibilità di controllare la musica, che perciò composi personalmente. Cercai di comporre una musica romantica ed elegante, perché la musica elegante conferiva ai miei film una dimensione emotiva. Questo gli arrangiatori lo capivano di rado. Loro volevano che la musica fosse divertente.
Ma io spiegavo che non volevo fare concorrenza alla comicità dell'azione, volevo che la musica fosse un contrappunto di grazia e delicatezza, che esprimesse il sentimento, senza il quale, l'opera d'arte è sempre incompleta.[…] Non c’è nulla di più avventuroso ed entusiasmante che sentire le arie che si sono composte suonate per la prima volta da un’orchestra di cinquanta professori.
È proprio durante la lavorazione di City Lights che Chaplin contrae il virus da colonna sonora, che non lo abbandona più fino alla fine dei suoi giorni. Una volta completata la partitura di City Lights, egli avrebbe composto le colonne sonore di tutte le sue produzioni, da Tempi Moderni a La contessa di Hong Kong e anche la musica per le riedizioni dei suoi film muti.
L’artista raggiunge l’apice della sua carriera di compositore proprio con la colonna sonora di Modern Times, una partitura complessa e innovativa che rappresenta per lui un notevole passo avanti, sia a livello mentale sia pratico, rispetto alla precedente partitura per Luci della città.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il passaggio dal muto al sonoro nel cinema di Charles Chaplin
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Cammino |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Dams - Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo |
Relatore: | Lucilla Albano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 103 |
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