La qualità del suono negli ambienti chiusi di grandi dimensioni: valutazione dell’acustica nell’Auditorium RAI di Napoli
Cenni sul comfort acustico negli ambienti destinati all’ascolto della parola
Per quanto attiene la qualità acustica degli ambienti destinati all’ascolto della parola risulta di fondamentale importanza il soddisfacimento dei requisiti di assenza di disturbo e di buona ricezione al fine di conseguire condizioni ottimali di intelligibilità della parola.
Parlando di assenza di disturbo si può intendere non solo l’assenza di un rumore di fondo che maschera il suono prodotto dal parlatore, provocando una riduzione di intelligibilità del parlato, ma anche l’assenza di un suono non gradito in grado di provocare una sensazione uditiva sgradevole e fastidiosa e, quindi, uno stato generale di insoddisfazione verso l’ambiente acustico.
Relativamente alla buona ricezione, W.C. Sabine definì i requisiti fondamentali per una buona ricezione in un auditorium affermando che: “è necessario che il suono sia sufficientemente forte, che le componenti contemporanee di un suono complesso mantengano un rapporto appropriato tra le loro intensità e che suoni successivi nella loro rapida articolazione, sia che si tratti di parlato, sia che si tratti di musica, siano chiari e distinti, liberi da sovrapposizioni mutue e da rumori estranei”.
La buona ricezione è legata, dunque, alla presenza di un sufficiente livello sonoro in ambiente e alla percezione ottimale delle onde sonore dirette e riflesse dalle superfici dell’ambiente, sia per quanto riguarda la loro composizione in frequenza, sia per quanto riguarda gli sfasamenti temporali che le caratterizzano. In particolare, nel caso di ascolto della parola, le onde riflesse devono essere tali da contribuire al rinforzo del livello sonoro diretto evitando, al tempo stesso, un prolungamento eccessivo della “coda sonora” che mascheri i segnali successivi.
Il tempo di riverberazione risulta, quindi, un parametro oggettivo molto importante per la valutazione della buona ricezione in un ambiente. Inoltre, così come visto per gli ambienti destinati all’ascolto della musica, anche per l’ascolto della parola grande importanza, ai fini di una buona ricezione, è assunta dalle prime riflessioni. L’elevata rumorosità di fondo e la presenza di un’eccessiva riverberazione pregiudicano l’intelligibilità della parola, intesa come percentuale di parole o frasi correttamente comprese da un ascoltatore rispetto alla totalità delle parole o frasi pronunciate da un parlatore.
Condizioni ottimali di intelligibilità sono definibili in relazione alla destinazione d’uso dell’ambiente e, dunque, all’attività svolta dagli occupanti. In un ufficio open space, per esempio, devono risultare possibili senza sforzo eccessivo comunicazioni al telefono e fra le persone presenti ma devono anche essere assicurate esigenze di privacy e concentrazione mentale. In condizioni di riverberazione ottimali il rumore di fondo dovrà, pertanto, essere non elevato, per non disturbare la comunicazione, ma neanche assente, per consentire in parte il mascheramento delle comunicazioni confidenziali ed ottenere una adeguata privacy.
In una sala conferenze o in un’aula scolastica, al contrario, un ridotto rumore di fondo è un requisito essenziale per conseguire la massima intelligibilità. Se si esclude, come causa di riduzione di intelligibilità, la presenza di una elevata rumorosità di fondo (dovuta, ad esempio, ad un inadeguato fonoisolamento oppure ad una elevata rumorosità dell’impianto di climatizzazione), si può affermare che essa sia connessa essenzialmente alla qualità della ricezione sonora nella posizione dell’ascoltatore, che, se non ottimale, rende meno chiaro e nitido il segnale emesso dal parlatore. Qui di seguito elenchiamo alcuni dei principali descrittori oggettivi legati all’intelligibilità della parola.
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La qualità del suono negli ambienti chiusi di grandi dimensioni: valutazione dell’acustica nell’Auditorium RAI di Napoli
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Informazioni tesi
Autore: | Luigi Crisci |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Architettura e ingegneria edile |
Relatore: | Rosario Romano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 197 |
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