Dal Processo di Norimberga alla scienza medica odierna.

"Non sempre il progresso scientifico coincide con il progresso dell'umanità, in quanto non sempre la scienza è capace di cogliere lo stretto rapporto che intercorre tra 'potere' e 'sapere', di controllare il proprio potere di manipolazione e di comprendere e quindi affrontare adeguatamente il rischio di essere manipolata."

Si suol dire che ognuno di noi sia figlio del suo tempo e per poter comprendere le azioni altrui bisogna a volte immedesimarsi nell'altro e osservare al contempo il contesto e le influenze
che ha subito.
Non verranno trattate in questa sede le elucubrazioni freudiane di Robert J. Lifton, il quale tracciò i profili psicologici degli imputati al Processo ai medici, tentando, dopo una serie d'interviste, di dimostrare come alcuni di essi avessero una doppia personalità. Per chi fosse interessato a una più ampia trattazione dei profili degli imputati si rimanda all'opera del sopracitato Lifton, "The Nazi Doctors, Medical Killing & The Psychology of Genocide".

La tesi sostenuta dal Dottor Lifton appare infondata se si analizzano i verbali del processo e se si considera con maggiore accortezza il contesto storico-ideologico e soprattutto politico nel quale gli stessi imputati svolsero gli esperimenti incriminati. Durante il cancellierato di Bismarck molti scienziati tedeschi erano di religione ebraica. Ancor prima dello scoppio della prima guerra mondiale la Germania vantava prestigiosi premi Nobel in ambito scientifico. La Kaiser-Wilhelm-Gesellschaft diede in seguito un ingente contributo alla scienza con esperimenti significativi nel campo della fisica e della chimica.

Nel mese di agosto del 1932 Ernst Rudin, direttore del Kaiser-Wilhelm-Institut di psichiatria, venne eletto presidente del terzo congresso internazionale di studi sull'eugenetica, essendo il direttore del più prestigioso centro di studi inerenti le malattie genetiche del sistema nervoso.

This honour is symbolic for the worldwide impeccable academic reputation and scientific excellence of German medicine.

Mentre il noto epistemologo Edgar Morin si chiedeva già nell'ormai lontano 1946 come una nazione estremamente all'avanguardia ed evoluta come la Germania potesse mai essere regredita a quello che egli definiva "l'an zero de l' Allemagne", il Processo di Norimberga avrebbe di lì a poco vendicato le vittime della Seconda Guerra Mondiale erigendo il suo altare sacrificale in loro onore.

Significativo a tal riguardo l'episodio del 10 maggio 1933, allorquando vennero arsi i libri dei "nemici del popolo" in cinque importanti città tedesche, le quali "provarono a tutto il mondo che il popolo «der Dichter und Denker» era diventato il popolo «der Richter und Henker»".

La celebre ballata "Die Lorelei" dell'"ebreo Heine, troppo nota e radicata nella cultura tedesca da poter essere "estirpata" dalle antologie, recava la scritta: "di autore anonimo" o tutt'al più vi si leggeva: "tradotta dall'aramaico", analogamente le scoperte scientifiche condotte da medici ebrei che erano ritenute fondamentali per la scienza medica divennero anonime.

Aneddoto o paradosso che dir si voglia, lo stesso antisemita per antonomasia Goebbels era stato allievo in ambito accademico dell'ebreo Gundolf.

Dal 2 giugno 1933 ogni medico di origini non ariane o aderente al partito comunista non poté più professare liberamente.